Rss di IlGiornaleWebScrivi a IlGiornaleWebFai di IlGiornaleWeb la tua home page
Giovedì 28 marzo 2024    redazione   newsletter   login
CERCA   In IlGiornaleWeb    In Google
IlGiornaleWeb

Cultura - Cinema e spettacoloStefania Castella

CONDIVIDImyspacegooglediggtwitterdelicious invia ad un amicoversione per la stampa

13 Agosto 2019
Edoardo Raspelli: L'addio a Melaverde dopo 21 anni
di Stefania Castella



Edoardo Raspelli: L'addio a Melaverde dopo 21 anni
Edoardo Raspelli ph Elena Tiraboschi

Il "cronista della gastronomia" aveva toccato la puntata numero 614

«Era la mia vita e mi piange il cuore ma non me la sento più di lavorare a corrente alternata» dice il giornalista milanese .

"Mi piange il cuore, dopo quasi 21 anni. Melaverde era tutta la mia vita professionale (e non solo) ma non me la sento di proseguire così, a corrente alternata. Mi avevano comunicato di aver deciso di voler fare a meno di me nel 2020 ma di volermi fare condurre la metà delle puntate di quest'autunno, sette su quattordici: preferisco lasciar perdere, anche se ho il magone". Così dice Edoardo Raspelli, il giornalista e "cronista della gastronomia" che nella trasmissione andata in onda dal 20 settembre 1998, cominciò a lavorare come inviato dopo le primissime puntate e che poi iniziò a condurre nella primavera dell'anno successivo. "Era un lavoro entusiasmante: era faticoso ma si respirava l'aria di una piccola grande squadra di amici, sempre a contatto con la natura e gli animali, scoprendo e facendo conoscere agli italiani Terra Territorio e Tradizione, le piccole grandi cose del nostro grande e sfortunato Paese... Ma, come direbbe Dante < VUOLSI COSÌ COLÁ DOVE SI PUOTE QUEL CHE SI VUOLE E PIÙ NON DIMANDARE > ". Edoardo Raspelli continua: "Da sempre, sia su Rete 4 sia a Canale 5, il contratto mi veniva fatto ogni sei mesi: possono fare in piena libertà quello che vogliono". E a malincuore finisce un tratto di strada, percorsa sempre in modo entusiasta, professionale e ineguagliabile, che lascerà l’amaro in bocca ai milioni di affezionatissimi spettatori abituati al sorriso della domenica mattina che Edoardo Raspelli non mancava mai di dedicare loro.








  Altre in "Cinema e spettacolo"