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Cultura - LibriEmma Fenu

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30 Novembre 2015
Intervista ad Antonio Ferrara, scrittore e illustratore
di Emma Fenu



Intervista ad Antonio Ferrara, scrittore e illustratore
Antonio Ferrara

Ho conosciuto Caterina, per prima, durante una sera di piena estate. 

Non posso dimenticarla: una bambina chiusa in un armadio, per volere della madre malata.

Una creatura apparentemente sotto condanna, ma che, grazie al potere che sa far trapelare dai libri, diventa un’eroina del quotidiano.

Solo più tardi ho voluto informarmi su colui che la ha plasmata, dandole vita e anima, in qualità di protagonista del libro “Batti il muro” .

Oggi ho, pertanto, il grande piacere di intervistare Antonio Ferrara, autore e illustratore di numerosi libri per ragazzi, vincitore del Premio Andersen con “Io ero cattivo”, ma non solo, anche promotore di importanti progetti, fra i quali mi limito a ricordare “Qualcuno con cui leggere” e “Ti do i miei occhi”.

http://www.qualcunoconcuileggere.it/

http://www.lavoce.be/index.php/politica/1293-ti-do-i-miei-occhi-scrivere-per-contrastare-la-violenza-sulle-donne

 

Benvenuto Antonio e grazie per aver accettato di parlare di te e con te in merito a tematiche di notevole interesse. Tu sei uno scrittore che si rivolge in primis ai ragazzi, quali sono i messaggi che ti preme veicolare? Di cosa ha bisogno questa generazione?

 

Grazie a te, Emma. Quello che vorrei passasse è l’idea di scrittura per ragazzi come ultima forma di educazione sentimentale, come prolungamento del sentimento. Una volta studiavi Zeus e capivi il potere, Atena e capivi l’intelligenza, Apollo e capivi la bellezza, Afrodite la sensualità, Ares l’aggressività. Oggi per nominare e condividere le proprie emozioni ci sono la scrittura e la lettura. Di questo ha bisogno questa generazione. E poi ha bisogno di padri (a questo proposito prova a leggere il mio “Il ragazzo e la tempesta”).

 

Grazie del suggerimento, non mancherò di leggerlo e recensirlo, per invogliare i nostri lettori a fare altrettanto.  Come ho accennato in precedenza, oltre ad essere uno scrittore, tu sei impegnato in svariati progetti che riguardano gli adolescenti, tramite l’invito alla lettura, ma soprattutto tramite l’insegnamento del valore della vita, della libertà e dell’amore. Ci illustri le linee guida del tuo lavoro? 

 

Arrivo nelle scuole per l’incontro con l’autore e provo a scardinare il luogo comune dello scrittore serioso, lontano dalla vita quotidiana dei ragazzi, spesso addirittura morto. E poi leggo loro dei brani che scoprono vicini al loro sentire, che li fanno ridere e li fanno piangere, e si stupiscono di scoprirsi innamorati dei libri. Sono extra-ordinario. Sono un guastatore.

 

Sono affascinata dal tuo approccio educativo. Ma, lo sappiamo bene, oltre ad insegnare, chi è “maestro”, sa anche imparare. Cosa hanno insegnato ad Antonio Ferrara i suoi giovani lettori ed alunni? E  cosa i suoi libri possono svelare ad un pubblico adulto?

 

Una volta, mentre strimpellavo la chitarra per introdurre un laboratorio con una terza elementare, una bambina mi ha fatto questa domanda: “Dove va la musica, quando smetti di suonare?”. Il laboratorio, dopo una domanda così, ha preso tutta un’altra piega, e abbiamo giocato a farci delle belle e strane domande, a prescindere dalle possibili risposte.

 

I miei libri sono pensati per un pubblico che oscilla dai 10 ai 99 anni, e spero sempre che siano letti non solo dai ragazzi ma anche dai loro insegnanti e dai loro genitori. Ci sono alcuni libri per adulti che non direbbero nulla ad un adolescente, ma ogni libro per ragazzi dice mille cose ad un adulto che abbia voglia di leggerlo con attenzione.

 

Emma Fenu

 

 

 

 








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