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15 Aprile 2020
Con Gianluca Arrighi tra le sfumature del noir
di Stefania Castella



Con Gianluca Arrighi tra le sfumature del noir
Gianluca Arrighi

Diritto e letteratura sono intrecciati da sempre. I più grandi filosofi e drammaturghi dell'antica Grecia hanno scritto opere sulla giustizia e, in tempi moderni, basta pensare alle odissee giudiziarie vissute dai protagonisti dei romanzi di Dickens, Hugo Dostoevskij, fino al "Processo" di Kafka. In Italia, fino a pochi anni fa, i giuristi diventati scrittori di successo appartenevano esclusivamente alla categoria dei magistrati, come il giudice Giancarlo De Cataldo e l'ex procuratore antimafia Gianrico Carofiglio. A questi autori si è poi affiancato Gianluca Arrighi, la cui storia è pressoché unica nel panorama letterario italiano. Nelle aule di giustizia Arrighi, nonostante appartenga per questioni anagrafiche a una generazione successiva rispetto a quella di De Cataldo e Carofiglio, si è sempre trovato dalla parte opposta rispetto ai magistrati, sedendo dietro il banco della difesa. Brillante avvocato penalista e cultore di diritto penale, nel 2010 Arrighi ha esordito nella narrativa con "Crimina romana", un testo poi adottato come libro di educazione alla legalità in diversi istituti scolastici. Nel libro venivano ripercorsi alcuni casi giudiziari che avevano avuto risalto sui media raccontati, però, dalla prospettiva originale dell'avvocato difensore. Da allora la carriera letteraria di Arrighi è decollata e i successivi romanzi, fino all'ultimo uscito "A un passo dalla follia", hanno conquistato il grande pubblico, consacrando l'autore tra i maestri italiani del giallo e del thriller. In questo periodo d’emergenza sanitaria e isolamento causa Coronavirus, Arrighi ha inoltre deciso di regalare ai lettori una serie di novelle noir pubblicando sul suo profilo Facebook dei brevi racconti inediti che chiunque può leggere gratuitamente online e che hanno già avuto decine di migliaia di visualizzazioni. Da secoli esiste una curiosità morbosa dei lettori verso i romanzi "neri" e la ragione sta nel fatto che al centro di ogni storia criminale c'è sempre l’essere umano, colto nella sua metà oscura e nella sua profondità insondabile. L'uomo, in fin dei conti, ha semplicemente bisogno di affrontare le sue paure e il romanzo giallo rispecchia la contemporaneità più di qualunque altro genere letterario. Ma come si possa costruire una lettura che catturi l’attenzione l’abbiamo chiesto all’autore, per conoscere profondamente il suo pensiero sulla scrittura:

Gianluca Arrighi il noir è una scelta o più una propensione?

-Per quel che mi riguarda, il romanzo nero è sicuramente una propensione. È capitato che alcuni editori mi chiedessero di scrivere anche storie di altro genere, ma, almeno fino ad oggi, ho dovuto declinare le offerte. Per il momento sarebbe una forzatura scrivere qualcosa che non sia un giallo o un thriller. Chissà, forse un domani...-

Cos’è la paura? Quanto è difficile raccontarla, scriverla

-La paura, in quanto esseri umani, è qualcosa che fa parte di noi, un’emozione primaria. In alcuni periodi storici, come ad esempio quello che stiamo vivendo adesso, assume i connotati di inquietudine, ansia, timore, panico, fobia e persino terrore. Ci fa paura tutto ciò che può arrecarci dolore e che non riusciamo a controllare. È complesso raccontarla, così come lo è descrivere in un romanzo ogni altra emozione profonda dell’essere umano. -

Quanto è tecnica, quanto un'ispirazione da seguire…

-La stesura di un romanzo nero parte ovviamente dall’ispirazione, a cui deve però seguire una tecnica di scrittura che appassioni il lettore alla storia e ai personaggi. -

Come scrive, cosa la spinge a comporre un racconto?

-L’impulso a scrivere nasce senza una ragione precisa, anche se il più delle volte trae origine dalla mia esperienza professionale nelle aule di giustizia. Ci sono casi, tuttavia, in cui prendo spunto da fatti di vita comune, dal vissuto quotidiano di ognuno di noi, che spesso può rivelare la parte più oscura e spaventosa delle persone. -

Molti hanno difficoltà a concentrarsi, a leggere, in questi giorni in cui ci sarebbe più tempo, come in una sorta di blocco del lettore. Come si può superare questo momento?

-Non credo esista un modo per superare il blocco del lettore. È qualcosa di molto soggettivo che, così come arriva, se ne va da solo. Leggere è un piacere assoluto e chi ha la fortuna di appassionarsi ai libri, chi ha provato l’emozione di viaggiare tra le pagine di un romanzo, sicuramente prima o poi supererà il blocco e ritroverà la gioia della lettura. -








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