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Cultura - SocietàStefania Castella

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22 Giugno 2016
Bimba morta in piscina. L'ennesima piccola vittima della brutalità inumana
di Stefania Castella



Bimba morta in piscina. L'ennesima piccola vittima della brutalità inumana
il luogo del ritrovamento della bimba

Vittime, prede, ingoiate dalla brutalità. Sconvolta l’intera comunità in provincia di Benevento.

San Salvatore Telesino. Una comunità di poche anime, dove la maggior parte si conosce, frequenta la stessa Chiesa, le scuole sono quelle dove i bimbi fianco a fianco vivono, entrano, escono, insieme. Sono bastate poche ore, che ancora gli inquirenti tentano di ricostruire, per dipingere un ennesimo orribile quadro, questa volta in provincia di Benevento. Quattromila abitanti, sconvolti dalla sparizione della piccola, dieci anni ad agosto, scomparsa nella giornata di domenica. Il suo corpo ritrovato nella piscina chiusa al pubblico di un casale, un resort, nella zona centrale del paese, San Salvatore Telesino.

 

I vestiti sul bordo, il corpo nudo galleggiava nell'acqua. Ritrovato da un’addetta che parlava al cellulare, e che per prima ha visto il corpo della piccola. Maria Ungureanu, viveva a San Salvatore Telesino insieme al papà operaio, mamma badante, una coppia di romeni da tempo in Italia, gente semplice, integrata, una famiglia che conoscevano tutti, una bambina che come altri, frequentava la comunità, faceva la chierichetta, e proprio quel giorno maledetto era in parrocchia per la processione del Santo Patrono, Sant'Anselmo, processione rimandata per il maltempo; la bimba a quel punto, si sarebbe recata alle giostre, almeno era quello che aveva detto prima che di lei si perdessero le tracce. Ore ferme, un buco fino alle 20 quando il padre ha dato l’allarme. Allarme durato poco, con un esito terribile, come terribile il riscontro già chiaro dell’autopsia, parla di violenza sessuale, e morte per annegamento.

 

Ancora una piccola, fragile vita, presa e gettata via come carta straccia, come troppo spesso accade a tanti, troppi piccoli innocenti. Un fermo, in queste prime ore, interrogato a lungo un giovane 20enne che ha visto la piccola poco prima che sparisse.

 

Antonella, vive a due passi dal luogo, racconta le prime impressioni, di madre, parte di una comunità sconvolta e colpita al cuore: “Era una famiglia tranquilla, ben integrata, I genitori vivevano senza alcuna ombra di fastidio. Il padre è un umile operaio della zona. Lavorano onestamente. Siamo tutti colpiti, come se fosse successo alle nostre figlie. Pensi io, ne ho una della sua età. Da mamma sono sconvolta. Sa, partecipava attivamente in Chiesa, ma quella sera insisteva a voler andare da sola”.

 

Pare che la bambina solare e vivace, conosciuta da tutti, non si sarebbe mai allontanata se non con qualcuno che conosceva bene. “Siamo una piccola comunità, protettivi con i bimbi. Non vorrei fare insinuazioni, ma succede che spesso si approfitti più facilmente di famiglie povere, disagiate. Che si diventi purtroppo prede facili. Noi siamo una sorta di famiglia allargata, giuro che se avessi saputo, se avessi avuto dei sospetti, io come altri, avremmo fatto delle segnalazioni. Queste cose le abbiamo viste sempre, solo in tv”.

 

Cose che quando accadono vicine, sembrano arrivare direttamente dall'inferno. Piccole vittime che allungano la lunga e triste lista di piccoli caduti sotto i colpi della brutalità inumana. Mentre proseguono le indagini, si aspetta di ricevere conferme sul fermo, non resta che pregare per un’anima innocente, e stringersi nel dolore composto di una sconvolta comunità.








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