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24 Agosto 2016
Torna l'incubo del terremoto. Notte di terrore per il centro Italia
di Stefania Castella



Torna l'incubo del terremoto. Notte di terrore per il centro Italia
devastazione ad Amatrice

Ha colpito nel sonno come è successo altre volte. Nella memoria il ricordo di altre notti lunghissime, fredde anche se stavolta siamo in piena estate. Sono le 3.36 quando il sisma magnitudo 6.0 distrugge una vasta area compresa tra Lazio, Marche, Umbria, Abruzzo. Quello che resta sono macerie, vittime, feriti, sfollati, e lontano, più lontano l’eco della forza distruttrice della natura si è estesa da Rimini fino a Napoli.

 

Epicentro nei pressi di Accumoli provincia di Rieti, Lazio, a 4 chilometri di profondità e forse per questo con un effetto così devastante. I paesi equidistanti Amatrice e Norcia quasi del tutto rasi al suolo. Il Sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, una delle prime testimonianze drammatiche a segnalare una verità struggente: “Il paese non c’è più. Ci sono sotto le macerie decine di persone” e purtroppo il bilancio conta nel momento in cui scriviamo in queste prime ore del pomeriggio circa 73 vittime alcune delle quali piccolissime vittime, come il piccolo di 4 anni di Amatrice deceduto in ospedale ad Ascoli Piceno, e una piccola di 18 mesi, che ora dorme per sempre, era con i genitori ad Arquata del Tronto, la mamma originaria dell’Aquila scampata al sisma del 2009, si era trasferita ad Ascoli dopo quel dramma. Il destino l’ha inseguita fino ad oggi.

 

Allestite tendopoli per gli sfollati, una situazione critica che sicuramente raggiungerà picchi drammatici nelle ore più tarde, quando si toccheranno all'incirca i 10 gradi tra queste zone montane, e la notte sembrerà ancora più lunga. Intanto i movimenti sismici non si sono ancora placati, costringendo vigili del fuoco e soccorritori provatissimi a lasciare alcune abitazioni, in piedi per pura fatalità. Proprio loro, i vigili e i soccorritori hanno più volte dovuto sostenere situazioni allucinanti compresa la terribile sensazione di frustrazione per le tante vittime che non si è riusciti a strappare alla polvere, come la famiglia di 4 persone della quale si sentivano le richieste di aiuto attraverso le macerie, di loro non è rimasto purtroppo in vita nessuno.

 

Mentre un lungo applauso si è levato nel momento in cui Giovanni Volpetti 45enne romano rimasto tutta la notte incastrato tra le macerie, e raggiunto dai soccorritori intorno alle 15.30 è riuscito a rivedere la luce. L’uomo la cui madre era stata tratta in salvo nelle ore precedenti, era incastrato nella parte inferiore del corpo, una trave gli ostruita una gamba, spostarla avrebbe potuto determinare un crollo della struttura restante, i vigili tramite corde e divaricatori sono riusciti a crearsi un varco, salvando il giovane stanco e provato, ma per fortuna vivo.

 

In tanti cercano anche attraverso i social notizie di cari e amici, trovatisi nelle zone anche per vacanza, l’appello dei vari sindaci è lasciare libere le strade come la Salaria, per il passaggio dei soccorsi, e soprattutto a tutti i sopravvissuti, che magari hanno raggiunto altre destinazioni, l’invito è di comunicare la loro posizione in modo da concentrare le ricerche dei dispersi in luoghi più specifici, appello lanciato anche dal Presidente della Camera Laura Boldrini, da alcune ore sul territorio per fare il punto della situazione, in lei vivo il ricordo del terremoto di Jesi del ’72 : “Una regione quella delle Marche che sa di dovere fare i conti con questa realtà”, ai giornalisti ha sottolineato la necessità di intervenire seguendo per quel che è possibile le necessità specifiche di chi sopravvissuto, si vede privato di tutto.

 

Alloggi e una destinazione adeguata per tutti, questa la priorità. Appello di Matteo Renzi e l’impegno del governo a farsi presente per garantire il futuro a chi resta, e del Papa, che ha rimandato tutti gli impegni del giorno per stringersi al dolore di vittime e superstiti, invitando alla preghiera e a farsi forza in questi momenti di dolore e devastazione.








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