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Cultura - SocietàElisabetta De Carli

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03 Settembre 2018
Il parroco di Claviere denuncia i migranti che hanno occupato i locali della chiesa
di Elisabetta De Carli


Il parroco di Claviere denuncia i migranti che hanno occupato i locali della chiesaSulla strada per il Monginevro sono comparse scritte contro l'anziano parroco di Clavière: "Don Angelo lavora per i birri". Nella città simbolo della lotta «contro le frontiere» Don Angelo Bettoni chiede di indagare per invasione di edificio altrui e  danneggiamento, infatti visto che non aveva ottenuto risultati si è rivolto alla magistratura per ritornare in possesso dei locali  occupati da mesi dai profughi e dai sostenitori torinesi. La porta sfondata e i locali usati come base per il passaggio dei profughi da e per la Francia.. inoltre i muri della chiesa gravemente danneggiati dai murales.

Ieri sulla pagina Facebook di Briser les Frontières, è comparso questo messaggio
"ANCORA SULLO SGOMBERO
Alé, le carte sono scoperte.
È il prete ad averci denunciato. Don Angelo Bettoni, 78 anni.
Nessuno è sorpreso. Passa le sue giornate a osservare e insultare le persone di passaggio e i solidali per le strade di Claviere. "Tornate al vostro paese", "selvaggi", "schifosi", "stronze", "streghe"...
Che ci sia una denuncia contro questa occupazione, si sapeva.
La notizia esce ora. Perché?
Perché forse i tempi sono maturi per lo sgombero.
Perché l'estate sta finendo, e il turismo con lei.
Perché stanno tentando di poter mostrare una faccia pulita in questo sgombero, come è stato per la palazzina dell ExMoi.
Perchè il "nuovo posto" a Oulx, l'alternativa istituzionale al Rifugio Occupato di Claviere ormai è pronto e aprirà a metà settembre.
Quindi, si inizia a preparare il campo mediaticamente.
Questi locali appartengono alla Chiesa. Il prete di Claviere denuncia. "Invasione di edificio e danneggiamento". La prefettura sgombera. E il nuovo posto che apriranno a Oulx, sarà nelle strutture dei salesiani.
E sono tutti contenti. La Chiesa, che smette di avere il peso economico e politico di un sottochiesa occupato da migranti e solidali. I salesiani, che ci guadagnano un affitto. Le associazioni che ci lavoreranno dentro. Il Comune di Claviere, che forse vuole solo la tranquillità del suo paesino ricco e turistico, e dimenticarsi di essere zona di frontiera e quindi di passaggio.
La Prefettura, che si toglie un problema politico rispetto la Francia.
La Francia, che non vuole essere disturbata nella gestione del suo confine, e le è scomodo un posto dove questi meccanismi repressivi e di controllo vengono decostruiti e combattuti.
Qui nessuno è straniero. Per noi ognuno dovrebbe essere libero di scegliere su che pezzo di terra vivere. Senza stati o frontiere che selezionano, dividono, uccidono.
Che diranno che la causa dello sgombero sono dei disegni sul muro, una porta rovinata, dei problemi con qualche abitante di Claviere o il camping organizzato contro le frontiere, viva la fantasia. Semplicemente è nell'idea dello Stato di cancellare ogni possibile forma di organizzazione che esca dai suoi parametri e che non controlla, identifica, seleziona. Che non gestisce ma che si richiama alla libertà e all'auto-organizzazione.
E nessuno qui insulta o accusa "gli abitanti" di Claviere. Come in ogni dove, esistono i solidali. Ci sono persone che sono passate a portare cibo e vestiti, a conoscerci, capire cosa si faceva qui in questo sottochiesa. Ma ci sono anche razzisti e persone che qui, semplicemente, non ci vogliono. E che sono venute più volte a insultare e ad attaccare.
La solidarietà, è solo benvenuta. Il resto no.
Fino a quando esisteranno le frontiere esisterà qualcuno disposto a mettersi in gioco per abbatterle. Non sarà uno sgombero a fermare questa lotta.".
 






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