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Cultura - SocietàStefania Castella

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19 Agosto 2019
Giardini delle Esperidi: Fate che ritornano nei boschi della Sila
di Stefania Castella



Giardini delle Esperidi: Fate che ritornano nei boschi della Sila
Giardini delle Esperidi 2019

Non più una comunità provvisoria ma una realtà duratura quella di Giardini delle Esperidi che dimostra ogni anno di più la sua capacità di fare rete tra i borghi della Presila riscoprendo luoghi dimenticati. Una rete che comprende comuni, giovani associazioni, produttori locali, il turismo montano, ma soprattutto le comunità che vivono il territorio. Giardini delle Esperidi ha scelto, per la sua prima giornata di “semina” dell’edizione 2019 l’Albergo delle Fate, il monumento identitario della Calabria del margine e delle aree interne, il gioiello del turismo d’élite costruito da Eugenio Mancuso. Insieme al direttore artistico Maria Faragò che ha scelto di ambientare l’edizione 2019 proprio in questo significativo luogo diventato marginale da importante meta montana calabrese del mondo del cinema e di visitatori da tutta Italia, il sindaco di Zagarise Domenico Gallelli, che ha ricordato quanto sia stato significativo il contributo di Zagarise nel mettere a disposizione le proprie risorse per una decina di comuni che negli anni hanno partecipato a questo progetto. Un evento culturale che non ha altro compito che raccontare, come è nella sua natura sin dall’inizio, una Calabria nuova e diversa, di anime finalmente “bianche” e di storie buone. Non può che agganciarsi, quindi, a quella narrazione degli scrittori-viaggiatori come Norman Douglas o George Gissing che hanno visto e vissuto la Calabria con sguardo vergine e senza l’ossessione identitaria che imbeve il racconto letterario contemporaneo. Su questi temi Giardini delle Esperidi ha incentrato il primo appuntamento del festival moderato da Andrea Di Consoli con i tre scrittori calabresi Mauro Francesco Minervino, Eliana Iorfida e Francesco Bevilacqua. Tre diversi sguardi sulla Calabria, sul viaggio, sul ritorno... la cura del bello calabrese ma anche un occhio di oggettiva denuncia sul brutto e sul non finito, sui bordi diluiti di città che si appoggiano alla Statale 18 e infine la possibilità di ritrovare un senso giovane e nuovo a questo racconto fuori dalla Calabria stessa, senza stigmatizzarlo come una fuga. Conversazioni piene di spunti e nuove idee concrete, che dal seme di Giardini delle Esperidi germogliano tutto l’anno a favore dei luoghi. Nel buio della Sila Villaggio Mancuso ha preso vita grazie alla videoarte di Enrico Pulice con la proiezione viva e tridimensionale sulla facciata dell’Albergo delle Fate di una storia di redenzione e rinascita che ha lasciato col fiato sospeso gli ospiti e i visitatori, riportando per una notte l’incanto del passato in un luogo che merita una tutela e una nuova vita. Dopo una degustazione a base di piatti tipici locali preparati per i “giardinieri” dai ristoratori di Zagarise con il coordinamento di Anna Aloi, questa prima giornata si è conclusa con un appuntamento ormai fisso, il concerto-performance di Caterina Pontrandolfo e Rodolfo Medina, i cantastorie amici del festival che alternando performance, poesia e il gioco del canto uniscono la musica di ricerca alla tradizione antica, il sacro alla musica popolare e al contemporaneo. Il festival continua fino al 18 agosto con nuovi e diversi appuntamenti nei boschi della Sila e si chiuderà lunedì 19 agosto a Zagarise da dove tutto è partito con il concerto dei Sabatum Quartet.








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