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Cultura - SocietàStefania Castella

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22 Settembre 2019
Edoardo Raspelli festeggia i suoi 50 anni sulla carta stampata
di Stefania Castella



Edoardo Raspelli festeggia i suoi 50 anni sulla carta stampata
Al CORINF. Raspelli Lanza Tognazzi

Il primo luglio 1969, a 20 anni, una notiziola siglata sul quotidiano di Piacenza Libertà

Il 23 settembre 1969 in seconda Liceo Classico, il primo articolo sul Corriere della Sera

Quando costruisci mattone su mattone la tua carriera, gli anni si inseguono ingoiando la strada fatta, le facce che passano, le storie raccolte. Oggi e da tempo ormai, la compagnia della domenica, è affettuosamente in modo simbiotico collegata a lui, per tanti italiani affezionati alla sua voce gentile, alla preparazione, al garbo di Edoardo Raspelli, così legato a quella Melaverde cui l’addio forzato o meno, non è mai stato un vero addio per chi ancora segue, replica su replica, e aspetta sempre una domenica. Raspelli non è solo voce di televisione, è soprattutto voce che cerca, che scava, che ha unito la passione per la scrittura cominciata con un articolo sportivo, quasi per caso, a quella per la ricerca di piatti, luoghi, ritrovi da seguire, assaggiare, segnalare, lasciando il segno, nel bene e nel male…Festeggia a giorni, in questi giorni di settembre, 50 anni di carta stampata da quegli esordi. ll pretesto, il grimaldello diciamo così, fu un giornale del Ventennio Fascista la Scure. Colpa sua se Edoardo Raspelli ha cominciato a scrivere sui giornali, proprio 50 anni fa. Su La Scure scriveva sia Giuseppe Raspelli, segretario nazionale del Sindacato Unico Fascista degli Ospedalieri papà di Edoardo, sia il padre del giornalista Claudio Benedetti, grande esperto di sci, inviato speciale del Corriere della Sera, che sarebbe poi morto sotto una valanga in Val d'Isere. Era il settembre del 1969, Edoardo Raspelli aveva appena compiuto 20 anni e faceva la seconda liceo classico nella E del Carducci di Milano (stessa classe, anni prima, di Bettino Craxi e Claudio Martelli). Edoardo aveva frequentato da bambino il Centro Federale Tennis di Pievepelago (Modena) accanto ad un certo Adriano Panatta. Claudio Benedetti lo accolse al piano terra di via Solferino 28 lesse il pezzo sulla scuola del tennis... Ma non c'era spazio nelle pagine dello sport e lo indirizzò alla redazione letteraria, da Gaspare Barbiellini Amedei e Raffaele Fiengo...Il suo articolo, venne pubblicato sulle pagine Tempo dei Giovani curate dal professor Mario Robertazzi il 23 settembre. Il secondo articolo (sulle Classi di Neve dell'Università Cattolica di Milano) gli venne pagato : 30mila lire, più o meno 700/800 euro di oggi "che io spesi tutti al ristorante: Gigi il Cacciatore, Franco il Contadino, Bice, Alfio, Piccolo Gourmet, Savini"… Tre mesi prima l'1 luglio 1969, una notiziola siglata e.r. era apparsa sul quotidiano di Piacenza Libertà. Lunedì 26 luglio del 1971 Edoardo Raspelli venne assunto da Giovanni Spadolini, futuro presidente del Senato, alla cronaca dell'edizione pomeridiana del Corriere della Sera, il Corriere d'Informazione. Il suo primo servizio: in un bagno dell'Università Cattolica di Milano, in largo Gemelli, nella facoltà di Scienze Politiche di cui era preside Gianfranco Miglio(il futuro ideologo della Lega Lombarda di Umberto Bossi), venne ritrovata uccisa con 33 coltellate una neo laureata, Simonetta Ferrero, e Raspelli seguì quel caso, il suo primo giorno da cronista. Altra giornata tristemente, tragicamente memorabile: il 17 maggio 1972 Edoardo Raspelli è il primo giornalista ad arrivare a Milano, in via Cherubini, dove Sofri Bombressi e Pietrostefani uccisero il commissario di polizia Luigi Calabresi che stava salendo, senza scorta e senza giubbetto antiproiettile, sulla sua 500 personale non blindata. Poi, nel 1975, su ordine di Cesare Lanza, l'invenzione della critica gastronomica con l'idea del "Faccino Nero" al ristorante pessimo della settimana da cui: una corona da morto sotto casa, la decisione di farlo fuori del boss Francis Turatello (patron del ristorante Vecchia Milano criticato da Edoardo Raspelli), tante querele, sempre superate "per aver svolto con correttezza e professionalità il diritto/dovere" di cronaca e di critica"... Poi la radio, le televisioni, gli alti e bassi del cinema e delle TV, l'invenzione nel 1996 anche della critica alberghiera "da inatteso cliente qualunque pagante" sul quotidiano di Torino La Stampa.








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