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Cultura - SocietàStefania Castella

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24 Settembre 2019
Eliana Michelazzo su Pamela Perricciolo: "Le ho fatto da badante. Pesava 140 kg". Risponde il medico di Pamela
di Stefania Castella



Eliana Michelazzo su Pamela Perricciolo:
Eliana Michelazzo Pamela Perricciolo

Si allarga sempre più quello che ormai è per tutti il Pamela Prati Gate che ogni giorno riserva nuove dichiarazioni pronte a ribaltare ogni convinzione. Protagonisti il fatidico Mark Caltagirone uomo inesistente, dal nome importante, due donne Eliana Michelazzo e Pamela Perricciolo agenti e amiche tra loro come agenti e amiche di Pamela Prati prima che lo scandalo Caltagirone, le false nozze e un contorno ancora tutto da chiarire portasse la storia alla ribalta nazionale ormai da mesi. Mentre si sfasciano rapporti che duravano ormai da tempo, il tempo della difesa di ognuna, è anche il tempo degli attacchi, in buona parte piovuti su Pamela Perricciolo conosciuta come Donna Pamela, l’agente diventata quasi capro espiatorio in un tutto contro tutti, che la vede al centro. Lei che oggi gestisce una nuova agenzia, che ribadisce che il clamore raggiunto con questa vicenda non avrebbe aggiunto nulla di più ad un lavoro che funzionava a gonfie vele. Lei che mettendoci la faccia continua a ribadire, nei diversi salotti televisivi in cui è chiamata a parlare del caso Prati, che se esistono colpe, sono da dividersi per tre, oggi si trova a doversi difendere dalle accuse di quella che un tempo era un’amica, e che oggi rilascia dichiarazioni che vanno oltre la vicenda. In una recente intervista Eliana Michelazzo si esprime infatti, sui problemi di salute della Perricciolo, tirando in ballo l’obesità con la quale Pamela faceva e fa ancora i conti, mentre in un percorso lungo e difficile cerca di risolvere quella che, da considerarsi patologia, riguarda oggi, un italiano su tre. “Le ho fatto da badante, quando pesava 140 chili” la frase della Michelazzo alla quale risponde la dottoressa Jlenia Lonigro che ha conosciuto Pamela Perricciolo nel lungo percorso intrapreso dalla donna per uscire fuori dal tunnel dell’obesità.

Lei, specialista in chirurgia plastica ricostruttiva post bariatrica presso l’azienda ospedaliera milanese ASST-Rhodense, conosce i percorsi tortuosi di chi intraprende un cammino rischioso, per cercare di venire a capo di un problema che non è solo questione estetica, ma spesso legato a traumi difficili da superare se non con una sinergia che mette insieme forza di volontà e competenza di chi sostiene persone da considerare fragili, soprattutto.

Dottoressa cosa sente di replicare alle recenti dichiarazioni della Michelazzo?

-Prima di tutto, dato che mi occupo di obesità da molti anni, sentirle dire che lei facesse da badante non è stato bello. L’obeso non ha certo bisogno di una badante, ma semmai di altro sostegno.-

Lei ha seguito Pamela Perricciolo nel cammino che da tempo ha intrapreso

-Io sono un chirurgo plastico, conosco Pamela da quando ha iniziato il suo percorso, parliamo di chirurgia bariatrica, dopo lo step iniziale e un iter lungo e faticoso, la seguirò nell’intervento risolutivo, con una chirurgia di tipo ricostruttivo. Su questa dichiarazione fatta dalla Michelazzo, direi che è un po' triste, pensando che si tratta di affrontare un percorso in cui si rischia la vita (la riduzione dello stomaco ha tante complicanze) non si può lasciare dire a una persona una cosa del genere.-

Considerando il rapporto d’amicizia che c’era tra le due oltretutto

-Questa signora non è un’amica, un’amica non si esprimerebbe mai così.-

Spesso ci si esprime con troppa Leggerezza

-L’obesità è una patologia, una delle patologie che colpisce tanti, compresi i bambini, per la quale spesso per le complicanze si muore. Certe parole possono ferire chi, tutti i giorni, decide di uscire da questo tunnel affrontando operazioni rischiose. Prima di esprimersi, invito questa signora ad informarsi sull’argomento.-

C’è un lungo percorso psicologico da affrontare

- La maggior parte delle persone con questa problematica, ha disagi e storie di vita difficili. Una persona obesa non ha bisogno di sentirsi dire che necessita di una badante. Una persona obesa, rischia la vita costantemente.-

Del percorso di Pamela in particolare cosa può dirci?

-Anche lei ha fatto un lungo cammino di introspezione, ha deciso per l’intervento ed è ancora in fase di dimagrimento. Dopo fatta la riduzione dello stomaco, non è finito tutto, io avrò un ruolo nelle successive operazioni. Lei deve ancora seguire un lungo percorso. Ho trovato di estremo, cattivo gusto, tanta superficialità che non c’entrava nulla con il loro caso.-

Lei interverrà a breve su Pamela?

-Dovrebbe raggiungere prima un determinato peso e in un momento più opportuno affronteremo i diversi interventi. Parliamo di una persona che perdeva 60- 70 chili, che magari vestita può accettarsi, ma che ha problematiche nel camminare, nell’indossare indumenti, nel vedersi nuda, presentare un disagio psicologico. In questo momento di così tante vicissitudini, aspetteremo che sia più tranquilla per intervenire.-

Potremmo semplicemente infine dire che non era né il caso, né il momento di una battuta così infelice…

-No, non era il caso di tirarlo fuori adesso, decisamente no.-








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