Rss di IlGiornaleWebScrivi a IlGiornaleWebFai di IlGiornaleWeb la tua home page
Mercoledì 24 aprile 2024    redazione   newsletter   login
CERCA   In IlGiornaleWeb    In Google
IlGiornaleWeb

Cultura - SocietàMassimo Erbetti

CONDIVIDImyspacegooglediggtwitterdelicious invia ad un amicoversione per la stampa

06 Maggio 2020
Il dubbio
di Massimo Erbetti


Il dubbio

Insinuare il dubbio, screditare, infangare, deridere... e alla fine, se tutto questo non funziona... una bomba. 
La mafia ha sempre usato questi metodi, la mafia non ti uccide subito, no, prima di farlo ti isola, fa in modo che tu rimanga solo, uccidere qualcuno che è appoggiato dallo Stato, che ha l'opinione pubblica dalla sua parte è pericoloso, fa troppo clamore. La mafia non vuole essere al centro dell'attenzione, agisce nel buio, in silenzio, non vuole i riflettori puntati. Lo stesso Falcone subì questo trattamento, quando fu vittima del primo attentato, al quale miracolosamente scampò, ci fu qualcuno che insinuò addirittura, che fu lo stesso Falcone ad organizzarlo, motivo? Per emergere, per farsi paladino dell'antimafia. "Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno", questo diceva Falcone, "... perché si è soli... privi di sostegno". Così uccide la mafia, isolando. Oggi nella diatriba Bonafede Di Matteo, vedo tanto, troppo tifo da stadio, ha ragione uno, la ha l'altro.. si deve dimettere il Ministro... Di Matteo ha deluso... e se invece fossero entrati a far parte di "... un gioco troppo grande..."? E se invece di tifare, si cominciasse a pensare che entrambi sono vittime? O magari la vittima, la vittima designata fosse uno dei due e si usasse l'altro per screditarlo? Ci sono troppe cose che non quadrano in questa storia, prima la rivolta nelle carceri. Non trovate strano che siano scoppiate tutte insieme? Non pensate che dietro quelle rivolte, apparentemente singole, ci sia un'unica regia? Poi le scarcerazioni dal 41bis...colpa del Ministro, dicono in molti, ma non è così, "la colpa", se di colpa si può parlare, non è del ministro, ma di alcuni magistrati, per chi non lo sapesse in Italia c'è la divisione dei poteri, non è la politica ad attuare le scarcerazioni, ma la magistratura, che agisce attuando le leggi, quelle leggi che non ha certo fatto il governo attuale, leggi emanate sotto il governo Berlusconi e dovrebbero saperlo bene Salvini e Meloni, che oggi vogliono le dimissioni del Ministro... quelle leggi sono anche le loro, visto che con Berlusconi ci governavano. Altra cosa strana: sembrerebbe che alcune scarcerazioni siano state attuate da un magistrato che "casualmente" è moglie di un leghista, sicuramente le colpe dei padri, in questo caso delle mogli, non possono ricadere sui figli (in questo frangente dei mariti), ma qualche dubbio abbiamo il diritto di averlo no? E per ultimo, ma non ultimo, sembrerebbe che la mancata nomina di Di Matteo al ruolo ambito nel 2018 e la scelta dell'altro candidato sia dovuta a pressioni della Lega...  è vero? È falso? Non lo sappiamo e forse non lo sapremo mai.
Insinuare il dubbio, screditare, infangare, deridere... e alla fine se tutto questo non funziona... una bomba.
Bonafade per le sue leggi e Di Matteo per le sue lotte, sono personaggi scomodi e se vogliamo bene a questo paese, se vogliamo veramente combattere mafia e malaffare, se proprio vogliamo avere dei dubbi, non è certo su di loro che dobbiamo averli, ma su chi sta cercando di screditarli entrambi.
"Si muore... perché si è soli... privi di sostegno", non dimenticatelo mai.








  Altre in "Società"