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23 Aprile 2018
Il Tetris può aiutare l'occhio pigro
di Francesco Taverna


Il Tetris può aiutare l'occhio pigroSi tratta dell'ennesima trovata di marketing o di una nuova possibilità? In questi giorni si fa strada sul web, ma anche sui principali quotidiani di tutto il mondo, la notizia di un progetto promosso da Robert Hess della McGill University apparso sulla rivista Current Biology. Secondo lo studioso, utilizzare il famoso videogioco Tetris potrebbe servire ad allenare l'occhio pigro, problema che si presenta in tanti bambini sin dai primi anni di vita. La strategia adottata è quella di utilizzare il Tetris per offrire la possibilità ad entrambi gli occhi di ricevere informazioni ed essere così richiamati a lavorare insieme. Lo sforzo di cooperazione proposto agli occhi indurrebbe poi il cervello a lavorare in maniera differente permettendogli così di incominciare a ricevere le informazioni in maniera nuova.

"Il cervello umano adulto possiede una notevole plasticità che fornisce la base per il trattamento di una serie di condizioni in cui la vista è andata persa a causa di una fase disturbata di sviluppo iniziale durante l'infanzia. Abbiamo esaminato le potenzialità del videogioco Tetris nel trattamento dell'ambliopia tra gli adulti. Attraverso speciali occhiali da vista siamo stati in grado di sfruttare il gioco in maniera dicoptica: ad un occhio è stato permesso di vedere solo i blocchi sagomati in caduta, all'altro esclusivamente i blocchi giunti alla base. In questo modo abbiamo costretto gli occhi a lavorare insieme, migliorando le abilità dell'occhio pigro". Con queste parole Hess ha descritto il progetto, ma le critiche da parte della comunità scientifica non si sono fatte attendere: per molti esperti si tratta di una semplice trovata di marketing volta ad accrescere la popolarità indiscussa del videogame. Si attendono nuovi sviluppi per poter comprendere quale delle due parti sarà smentita definitivamente.






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