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01 Aprile 2014
Il giorno che diventammo umani, di Paolo Zardi
di Luca Durante


Il giorno che diventammo umani, di Paolo Zardi"Il giorno che diventammo umani" è l’ultimo libro scritto da Paolo Zardi, già autore di "Antropometria", ed è una raccolta di racconti di spessore che tentano di raccontare l’umano in tutte le sue forme. Il libro è stato pubblicato nell’ottobre 2013 da Neo edizioni, casa editrice che ci ha abituato a leggere dei piccoli gioielli: poche pubblicazioni sempre di qualità e grande cura per ogni testo proposto, dalla scelta delle immagini di copertina al contenuto. E la scelta della raccolta di Zardi, anche questa volta, è stata azzeccata: 20 racconti che tentano di scandagliare il senso della vita umana in un ventaglio di situazioni prese in prestito da contesti comuni. Il titolo stesso, "Il giorno che diventammo umani", è indicativo di ciò che il libro si propone: provare a fotografare attimi di vita, circostanze e rapporti, dolori, gioie e riflessioni, che attestino velatamente la piccolezza o la grandezza di cui siamo vittime e artefici durante il corso degli eventi del nostro quotidiano. Si ritrovano, di storia in storia, tutti gli aspetti che fanno una vita: il rapporto doloroso e spaventoso con la morte, propria o di qualcuno caro; c’è chi uccide e chi viene ammazzato ma anche chi ama, chi spera e chi, attraverso la malattia, rinasce o soccombe per sempre.
È bravo lo scrittore ad estraniarsi completamente: propone un mondo di corpi e pensieri, personaggi e vicissitudini che non giudica mai ma che racconta con crudezza, nel bene e nel male. E il libro si lascia leggere con facilità, nonostante i temi trattati siano profondi e complessi come solo i temi umani sanno essere. Lo stile di Zardi è decisamente coinvolgente: non lascia nulla al caso, le descrizioni fanno sì che ci si cali completamente nelle pagine, e i personaggi si lasciano conoscere in poche righe, permettendoci quasi di poterne ricostruirne il passato pur avendoli appena conosciuti, se così si può dire.
Non è facile riuscire a proporre mondi personali, caratteri complessi e situazioni di vita così ben strutturate nella semplice forma del racconto ma, nonostante la forma breve del genere, si apprezza tantissimo l’intensità nella quale ci si trova immersi e la riflessione che ognuno dei racconti, in base al tema trattato, invita il lettore ad affrontare.
Terminate le circa 200 pagine di lettura ho subito pensato che Zardi dovrebbe regalarci ancora qualcosa del genere. Mi è rimasta la voglia di leggere di altre persone o, meglio, umani e, attraverso la loro storia, riflettere sulle vicissitudini della mia vita personale, rivivendo quel gioco di specchi che Zardi ha saputo creare. E forse il regalo più grande di questi scritti è che, una volta chiuso il libro, rimane la voglia di guardare gli altri, anche persone del tutto sconosciute, col desiderio di arrivare al nocciolo della loro vita, tirando giù quelle maschere che si frappongono alla "verità"; e magari anche quella di domandare, direttamente, a chi ci sta di fronte: "ma qual è il giorno in cui tu sei diventato umano?"