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Cultura - Cinema e spettacoloStefania Castella

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16 Aprile 2020
David Bowie. Il ritorno del Duca Bianco in Stardust
di Stefania Castella



David Bowie. Il ritorno del Duca Bianco in Stardust
Stardust. Il biopic su David Bowie

Un viaggio il primo negli Stati Uniti dell'allora 24enne David Bowie. Questo il racconto di "Stardust" pellicola che Gabriel Range avrebbe dovuto presentare in questi giorni al Tribeca Festival e che a causa dei blocchi forzati del coronavirus debutta online compreso di clip su YouTube. Così il Duca Bianco rivive nella pelle di Johnny Flynn protagonista nei panni umani e poi distopici, alieni, del suo Alter Ego Ziggy Stardust. Era il 1971 erano i primi di quei lunghi anni in cui Bowie attraverso più di una trasformazione camaleontica, anni di luce e controversi periodi di buio, sarebbe diventato icona universale, il più poliedrico e geniale artista della scena musicale di tutti i tempi. Il film annunciato all'inizio dello scorso anno mostra scorci mitici tra cui la significativa conversazione tra Bowie e l’editore della Mercury Records Ron Oberman, interpretato da Marc Maron: -Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è un sognatore che cambi il mondo, giusto? Beh, qui ce ne sono ben due!- e sull’esperienza del tour negli States aggiungeva quell’occhiata, perfetto quadro d’insieme:-Credo che diventerai la più grande dannata stella in America-. La pellicola è quindi la narrazione di quella genesi che avrebbe portato Bowie a scontrarsi con una dimensione nuova che cominciava piano a recepire i suoi messaggi musicali, e alla nascita di quel leggendario Stardust a cui seppe dare un significato che andava oltre ogni spiegazione.








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