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Cultura - LibriStefania Castella

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27 Febbraio 2022
L’Isola che c’era. Albertina Nessi tra leggende ricordi e la memoria del suo papà
di Stefania Castella



L’Isola che c’era. Albertina Nessi tra leggende ricordi e la memoria del suo papà
L'Isola che c'era Albertina Nessi

La figlia del mitico ristoratore Cotoletta, ricorda le leggende e le antiche maledizioni "sconfitte" dal suo papà

Torniamo a far splendere come una volta

il fascino misterioso dell’Isola Comacina

 

Tanti VIP e tanti ricordi: da Alfred Hitchcock a Gregory Peck a... Edoardo Raspelli

 

A dieci anni dalla prima pubblicazione de "L'isola che c'era" di Albertina Nessi, Dominioni Editore celebra il libro pubblicando una nuova edizione contenente uno scritto inedito. L'isola che c'era racconta la vicenda della Locanda dell'isola Comacina e le gesta di Lino Nessi, padre dell'autrice, soprannominato il Cotoletta, che per portare avanti il suo lavoro dovette fare i conti con un'antica maledizione. È la storia vera di una vita da romanzo.

Si può dire che L'isola che c'era sia un romanzo autobiografico ma anche che non lo sia affatto. Invece di ordinare la storia dell'isola Comacina attraverso la tecnica del memoir, la scrittrice ha lavorato sulla commistione di tre tecniche differenti: nella prima parte la Nessi racconta la storia del Cotoletta in prima persona, dall'infanzia all'apertura della Locanda, interpretandone i pensieri, le azioni, impersonando la sua voce. Nella seconda parte, invece, il testimone passa direttamente alla figlia. Così la Nessi tesse i ricordi della sua infanzia su quello scoglio selvaggio, tra le scorribande con i compagni di giochi, l'amore verso un padre carismatico dedito costantemente al lavoro, e la compagnia delle star più famose del globo. A intermezzare la narrazione, è la voce del lago che, attraverso una serie di monologhi, trae le sue personali conclusioni dalle esperienze dei personaggi. Chi è quindi il vero protagonista del romanzo? Il contesto, senza alcun dubbio: L'isola che c'era è un incastro di ricordi che diventano voci, in un'opera che fa della coralità il suo carattere principale.

Pubblicato per la prima volta nel 2010 dall'editore Enzo Pifferi, il romanzo di Albertina Nessi ha raccolto e continua a raccogliere consensi di critica e pubblico. Recentemente, l'autrice ha parlato della sua storia a Il Mythonauta di Rai2, programma che indaga i miti e le leggende del territorio italiano. La pubblicazione della nuova edizione è stata celebrata in una nuova presentazione lo scorso novembre alla Sala Giuditta Pasta del Teatro Sociale di Como, davanti a un pubblico numeroso.

MA LA LOCANDA È CHIUSA DA 2 ANNI

 

Dominioni Editore ha in programma altri incontri nella prossima primavera per dare la possibilità a vecchi e nuovi lettori di incontrare l'autrice e parlare dell'isola che, di recente, è tornata al centro del dibattito pubblico per una questione delicata. Infatti, in seguito a controversie della Fondazione Isola Comacina con l'attuale gestore della Locanda, Benvenuto Puricelli, la Locanda è chiusa ormai da più di due anni. Un danno grave per l'intero comparto turistico del lago che viene così a mancare di una delle sue attrazioni principali.

L'originale menù ideato da Cotoletta fin dai primi anni Cinquanta insieme al suggestivo rito del fuoco, era stato mantenuto inalterato dal successore dello storico oste, continuando a raccogliere consensi in tutto il mondo. In questi ultimi mesi la Fondazione Isola Comacina ha indetto un "Avviso di consultazione preliminare di mercato" per la concessione della gestione della Locanda con l'annesso bar la Botte a eventuali nuovi gestori. Questa iniziativa preoccupa gli affezionati clienti e frequentatori del noto ristorante, i quali hanno risposto numerosi da tutto il mondo alla petizione creata da Puricelli al fine di custodire e tutelare la tradizione della Locanda. Nel libro di Albertina Nessi viene rievocata una storia che appartiene allo spirito e alla cultura del territorio, e che in molti pensano debba essere mantenuta nella sua unicità, indenne da contaminazioni speculative.

 

La nuova edizione

 

Oltre a Gregory Peck, tra i tanti ospiti speciali dell'isola, spicca sicuramente il nome di Alfred Hitchcock, il quale diventò un cliente affezionato della Locanda. Della storica amicizia tra Hitchcock e il Cotoletta, è sopravvissuta una missiva che il regista spedì all'amico, insieme a un regalo speciale. L'autrice si era sempre rifiutata di condividere la lettera del leggendario regista perché, in accordo con la sua famiglia, aveva preferito custodirla gelosamente tra i documenti più preziosi. Finalmente, questa nuova edizione avrà uno spazio dedicato proprio a questa lettera. Oggi, pubblicare questo documento nel suo formato originale, è un'occasione per regalare ai lettori un pezzo importante, ancora vivo, della fantastica storia dell'isola.

 

Tra i tanti frequentatori, anche celeberrimi, un ricordo particolare ce l'ha anche Edoardo Raspelli che negli anni Settanta, da ragazzo, con la sua ex fidanzata, dal 1979 sua moglie, Clara Cortemiglia, lo frequentava non solo come cliente ma anche come giornalista: quando Lino Nessi chiuse, dedicò alla Locanda dell'Isola Comacina un servizio sul Corriere della Sera (il 29 aprile del 1976). L'anno dopo raccontò la leggenda della Locanda, di Lino Nessi e del nuovo gestore, Benvenuto Puricelli detto "Cotolettina”, su due pagine, anche con fotografie struggenti, sul suo 100 RISTORANTI TOP- A MILANO E DA MILANO, pubblicato da Cesare Lanza.








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