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Cultura - LibriStefania Castella

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31 Ottobre 2022
Musa al pianoforte. Il nuovo romanzo di Franco Malanima
di Stefania Castella



Musa al pianoforte. Il nuovo romanzo di Franco Malanima
Musa al pianoforte F. Malanima

 

Ha un tratto elegante pieno di sfumature come certi dipinti che nascono dagli acquerelli Franco Malanima, che dipinge -Musa al pianoforte- (Iacobelli editore) con una scrittura tratteggiata da chiaroscuri delicati, indelebili e tenaci come acquaforte dal sapore antico e misterioso e parole che hanno dentro aria e vento e spingono altrove. Oltre la trama che racconta, quello che appaga è assaporare tratti e vicoli, in una periferia francese che sa sussurrare come vento di mare. Qui, e il paragone artistico non è stato un caso, si muove l’arte di Malbec infilato in un giallo in cui dovrà difendersi dalle accuse e dai colpi della vita che oltre la capacità di dipingere, sono ulteriore dote salvifica che prende forma tra le tracce lasciate dalla bella pianista dal corpo sinuoso e avvolgente, incuriosita dall'artista in fuga, dalla storia che lo chiama a rispondere alle accuse di omicidio, e forse ancor  di più da quella fuga da se stesso. Insieme a lui tra le domande che incalzano, quelle sulla vita, sul senso dell’arte, sul significato dell’esistenza, cercherà anche lei la sua liberazione, quella che forse chiediamo tutti ognuno a modo proprio al susseguirsi della vita. Avvinghiati all'amore per l'arte e una fiducia a cui arrendersi tenacemente, scivoleranno insieme tra mille facce e vite divise tra ebrezza e disperazione respirando quella clandestinità che salva dall'abbandono che incatena e libera e spinge a percorrere un’umanità che ci rende somiglianti anche quando chiusi nella bolla delle nostre vite ci muoviamo  nel timore di urtarci troppo forte ed esplodere davanti a certe verità mentre vaghiamo alla ricerca di quel faro che s’accenda sull’unico buio che spaventa più di tutto, quello che ingoia ciò che c’è dentro prima di tutto quello che s’allunga fuori.

 

Musa al pianoforte

di Franco Malanima

 

Iacobelli editore

219. pag.

 

Nella trama

Un artista parigino, ricercato per un omicidio avvenuto all’interno del

Ministero della Salute, decide di nascondersi sotto falso nome in una

zona degradata della periferia di Nizza. Qui, incontra una pianista italiana

che diventa la sua musa ispiratrice e lo segue, lo protegge, incurante

della possibilità che le accuse siano fondate e lui si riveli pericoloso. La

pianista è “una donna piena di mondi”. Riesce ad alternare la vita da

impiegata a quella da musicista, dividendosi tra i concerti e l’agenzia

artistica in cui lavora. Ha un rapporto morboso e conflittuale con il

figlio adolescente, e cerca di liberarsi dalla morsa dell’ex marito, il quale

esercita su di lei un malsano potere psicologico. Affascinata dal giovane

pittore, lo trascina con sé nei bassifondi dell’ambiente artistico. In questa

loro emozionante vita clandestina, incontrano individui eccentrici,

felici interpreti di una certa follia liberatrice. Intanto le indagini vanno

avanti e tutti i protagonisti si scoprono coinvolti, ognuno con un ruolo

preciso quanto casuale. Sullo sfondo, una città di mare, un mare forte,

agitatore. Una città contraddittoria, “con vesti francesi e sottane

italiane”. Accogliente e pericolosa, tragica e divertente, generosa e

spietata, al centro di inarrestabili correnti umane. Nei suoi vicoli più

fetidi, all’ombra dei quartieri alla moda, si muovono antieroi perseguitati

dalla dimenticanza, che lottano per trovare una via d’uscita dalla loro

condizione di emarginati, tutti alla ricerca disperata di una musa.

 

Franco Malanima, è nato in un piccolo paese della Costiera Amalfitana.

Figlio di una maestra d’italiano e di un ufficiale di marina, è cresciuto perlopiù

con una zia materna, un’attrice di teatro, con cui ha viaggiato in tutta Europa.

A vent’anni si è imbarcato su una nave cargo per seguire le orme del padre.

 

Oggi vive in Provenza, con un cane e tre pappagalli








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