Rss di IlGiornaleWebScrivi a IlGiornaleWebFai di IlGiornaleWeb la tua home page
Giovedì 25 aprile 2024    redazione   newsletter   login
CERCA   In IlGiornaleWeb    In Google
IlGiornaleWeb

Cultura - LibriLuca Durante

CONDIVIDImyspacegooglediggtwitterdelicious invia ad un amicoversione per la stampa

26 Aprile 2013
L'ultima offensiva, di Giovanni Melappioni
di Luca Durante


L'ultima offensiva, di Giovanni MelappioniL’ultima offensiva è il titolo del primo romanzo di Giovanni Melappioni. Tratta di guerra, di storie di uomini intrappolati dalla barbarie della violenza e in cerca di una via d’uscita. L’autore, classe 1980 e studioso di storia militare, ha riportato nelle pagine del suo libro le vicende belliche che videro protagonista la regione delle Ardenne nel 1944.

La seconda guerra mondiale sembra aver preso una piega decisiva: le armate tedesche sono inesorabilmente respinte verso la Francia e l’inevitabile sconfitta è alle porte. I tedeschi però stanno per organizzare quella che sarà l’ultima offensiva, un tentativo disperato di poter ribaltare le sorti della contesa. È così che la battaglia raggiunge il suo apice, violenta e feroce, ed è in questo contesto storico, reale, che Melappioni colloca i personaggi che ha delineato e che sono, anche loro, decisamente autentici.

Diversamente da quanto siamo abituati dall’imperversare frenetico di notizie oggigiorno, Melappioni ci ricorda che la guerra è soprattutto una questione umana, dove uomini con una divisa differente vivono lo stesso dramma: al di là dell’età, dell’etnia e della volontà di non trovarsi, infine, su un campo di battaglia. Costretti a decidere l’uno le sorti dell’altro, toccheranno con mano lo sfinimento fisico, l’orrore della propria divisa macchiata di sangue, la paura.

La bravura di chi ha scritto queste pagine si rivela notevole dal punto di vista della descrizione storica, precisa e puntuale, così come nell’immersione sentimentale che il contesto fa nella vita dei personaggi. Il fronte è una linea divisoria reale, ma anche fittizia nella misura in cui divide due sofferenze che finiscono per combaciare in un’umanità unica, che non si cura del nazionalismo che propone la divisa, ma piuttosto del soldato e alla sua dimensione di singolo uomo che trascende le motivazioni del conflitto e diventa simile, se non identico, al suo avversario sul campo.

La trama del libro non è mai noiosa e mantiene fino alla fine una sua drammatica intensità, portando il lettore a concentrarsi su ciò che accadde in quel contesto per poi arrivare a riflettere sul tema più ampio della guerra, di ieri e di oggi, che miete vittime, che oppone uomini contro altri uomini e che, per sua natura, finisce per non avere né vincitori né vinti, ma solo vittime.

"Comunque sarebbe finita la guerra, lui era consapevole che sarebbe rimasto sconfitto per sempre".







  Altre in "Libri"