 |
27 Maggio 2010 Londra rende omaggio a Jimi Hendrix di Stefano Gnech
"Questa è la prima vera casa che prendo per me".
Queste furono le parole che Jimi Hendrix pronunciò nel 1968 quando, insieme alla sua ragazza, Kathy Etchingham, si trasferì in un appartamento all’ultimo piano di un edificio sito in Brook Street, Londra. Non lontano da lì aveva abitato in altre epoche George Frideric Handel (ora "Handel House") e si mormora che Hendrix, venendolo a sapere, fosse andato di filato ad acquistare una copia di "Messiah", affermando successivamente di aver visto il fantasma del compositore svanire al di là di una parete.
L’affitto di 30 sterline a settimana permetteva così al leggendario chitarrista di invitare amici e altri musicisti (tra cui Keith Moon e Keith Richard) a casa propria, quella stessa casa che oggi, a distanza di 40 anni dalla sua morte, ospiterà in suo onore una mostra che ripercorrerà la sua ascesa alla gloria. La rapidità con cui ottenne il proprio successo è spettacolare, a ripensarci, soprattutto considerando quanto profondamente la sua musica abbia influenzato la storia musicale di questo secolo.
L’esposizione prevede immagini, musica, spartiti scritti a mano e abiti. I fan potranno così ammirare un piccolo ma importante scorcio sulla vita del grande rocker. Sono inoltre previsti workshop musicali e una "gita" nei luoghi più significativi nella zona tra Oxford Street e Soho che era solito frequentare, tra cui Speakeasy o il Bag O’Nails, o ancora l’ultimo locale in cui si esibì, il Ronnie Scott’s Jazz Club.
La mostra si terrà dal 25 agosto al 7 novembre, ma già gli organizzatori stanno mettendo in cantiere i progetti per una esposizione permanente che possa magari aggiungersi a quella già presente e dedicata ad Handel.
|
|
 |
 |
Recensioni 
|