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Cultura - MusicaStefania Castella

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08 Marzo 2022
Radio Punto Nuovo Enrico Ruggeri: Il mio nuovo album è un best. Senza Covid ne avrei fatti tre
di Stefania Castella



Radio Punto Nuovo Enrico Ruggeri: Il mio nuovo album è un best. Senza Covid ne avrei fatti tre
E. Ruggeri

RUGGERI: "Il mio nuovo album è un best, senza Covid ne avrei fatti tre! Il teatro il luogo più adatto a me, amo suonare nelle piazze per un motivo. Guerre? C'è un mondo di affari e violenza mentale..."

 

 

Torna dopo due anni Enrico Ruggeri con il nuovo album dal titolo La Rivoluzione. La nuova avventura musicale dell'artista sarà disponibile a partire dal 18 marzo; l'album è molto autobiografico ed è composto da undici canzoni. Si tratta di una vera e propria riflessione sulla sua generazione che ha affrontato anni di grandi cambiamenti sociali e culturali, uscendone con un'anima gonfia di ricchezze e di grandi delusioni, con racconti e suggestioni esaltati dall'inconfondibile timbro vocale di Enrico. Lo stesso Ruggeri è stato ospite di Radio Punto Nuovo: "Ho lavorato tre anni al nuovo album. Anche gioco forza perché non c'erano concerti da fare, cose di questo genere. Così finito il romanzo (che è andato bene), scritto nei primi mesi di lockdown, ho iniziato a vedermi in studio con gli altri. Quindi a fare dei pezzi, a buttare via e rifare. Per uno come me che in quarant'anni ha fatto trentotto album è abbastanza inusuale che stia tre anni senza far uscire un disco. Nella mia testa questo è un best, perché probabilmente senza Covid ne avrei fatti tre e sarebbe il meglio di tre album. La situazione oggi è terribile. In due anni abbiamo vissuto una pandemia con un modo particolare di affrontarla e ora tutto quello che sta accadendo. Purtroppo il pensiero della gente è diverso rispetto a chi il mondo lo comanda. Se io fossi il capo di uno Stato penserei mai a fare una guerra, occupare un'altra nazione? Tutti noi risponderemmo di no a questa domanda. Evidentemente c'è un mondo che passa al di là delle nostre teste, un mondo di macroeconomie, di affari, ripicche e violenza mentale prima che militare. Speriamo che la ragione alla fine possa avere il sopravvento. Il mio tour? Inizierà a breve, partiremo da cinque teatri, poi siamo ben intenzionati a non mollare il colpo, a prenderci ciò che ci è stato tolto e quindi andando avanti, sicuramente faremo altre cose. Ho suonato tante volte nei palasport, mi sembra che il teatro sia il luogo più adatto a me, con un'atmosfera più raccolta: si sta seduti, poi magari ad un certo punto si viene anche sotto al palco. Mi piace suonare dappertutto, mi diverte tantissimo andare nelle piazze d'estate, una cosa che molti miei colleghi fanno con la puzza sotto il naso. Io faccio queste cose molto volentieri, c'è anche il gusto della sfida perché nelle piazze ci sono persone che non sono tuoi fan. Mi fa tornare a quando ho cominciato, che magari suonavo in un posto con trenta persone, di cui venti bevevano la birra e non guardavano ciò che facevo. La mia prima data sarà il 2 aprile a Crema, al Teatro San Domenico, poi andremo a Milano, Roma, Catania e Lecce".








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