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20 Ottobre 2023 Con i tasti che ci abbiamo: successo di Vinicio Capossela al Teatro Colosseo di Torino di Luca Durante
È stato un successo il concerto-spettacolo "Con i tasti che ci abbiamo" di Vinicio Capossela tenutosi ieri sera al Teatro Colosseo di Torino.
Principale colonna sonora della serata è stato il suo ultimo album, "Tredici canzoni urgenti", pubblicato ad aprile 2023 per Warner Music.
Un titolo così si può spiegare solo pensando che i brani proposti avevano di fatto un’urgenza, quella di raccontare un mondo che cambia ogni giorno in maniera veloce, sotto i nostri occhi. Capossela, dal canto suo, ha fatto quello che compete ai cantautori veri: descrivere il mondo, denunciarne le storture e aprire riflessioni profonde ma estremamente necessarie.
«Sono canzoni che riguardano un mondo irragionevole e in fase di trasformazione», ha dichiarato l’autore in riferimento all’album. «Viviamo un’epoca fatta di emergenze civili, umanitarie, sessiste, fasciste, xenofobe, ambientali. Siccome sono le emergenze a muoverci a qualche forma di reazione, l’urgenza di questi brani è la risposta all’atomizzazione della società che oggi sembra ridotta all’individuo, persino se si parla di istituzioni o di geopolitica».
Quelli elencati sono tutti temi che sono stati toccati nella serata di ieri al Teatro Colosseo, di canzone in canzone. Ne "Il bene rifugio", ad esempio, Capossela canta che "…il mondo cade a pezzi, il gas sale alle stelle, l'alluminio rincara ma tu sei il mio bene rifugio". In "All you can eat", divertente e scanzonata, il cantautore racconta il consumo quasi predatorio di cui è vittima la società moderna. In "Dalla parte del Torto", invece, viene preso a prestito un aforisma di Bertold Brecht, «Ci sedemmo dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano occupati», per criticare la dimensione della politica odierna. E ancora, con la toccante "La crociata dei bambini", uscita proprio nel giorno del primo anniversario dello scoppio del conflitto in Ucraina, Capossela affronta lo spinoso tema della guerra.
"Tredici canzoni urgenti" è un disco politico, che prende posizione e sottolinea la mancanza dei valori all’interno della società, evidenziando il disgregamento della politica stessa. Durante il concerto, ognuna delle 13 canzoni è stata introdotta dall’autore con delle riflessioni profonde, poetiche, talvolta ironiche. Ogni intervento è servito a coinvolgere ancora di più il pubblico, a collocare i brani nel quotidiano e a calarli nella realtà concreta.
L’ultima parte della serata è stata dedicata a quelle canzoni che hanno portato Capossela a farsi conoscere dal grande pubblico, tra cui le intramontabili "Marajà", "Che coss’è l’amor", "L’uomo vivo".
Sul finire, non poteva mancare "Tanco del Murazzo", ambientata proprio nella città sabauda.
Il pubblico ha apprezzato e applaudito con forza e trasporto fino alla chiusura del sipario, salutando il cantautore rimasto immobile, con un sorriso sornione sulle labbra, sotto una finta luna luminosa a fargli da sfondo.
Sono ancora tante le date che vedono impegnato Capossela da nord a sud dell’Italia. Tutti i dettagli del tour QUI.
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