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16 Ottobre 2013 I Modà sbarcano all'arena di Verona di Debora Cason
VERONA - Il "Gioia Tour" è arrivato all’Arena: con due date sold out, Kekko e la sua band hanno portato a Verona 24.000 fan di tutte le età e provenienti da tutta la penisola.
Alle 19.30 vengono aperti i cancelli e finalmente, dopo ore di attesa, la grande folla può entrare all’Arena. Da lì a poco, ecco salire sul palco Bianca Atzei la quale ha il "compito" di aprire il concerto ai Modà , intrattenendo il pubblico con quattro canzoni in una esibizione straordinaria. Un’ondata di applausi l’accompagna mentre lascia spazio sul palco alla band capitanata da Kekko Silvestre.
Sono le 21.00 quando sulle note di "Gioia" il pubblico da il benvenuto al gruppo con una coreografia in cui migliaia di palloncini colorati, sventolando, formano un arcobaleno all’interno dell’anfiteatro. Nessun benvenuto è migliore di questo: gioia, allegria e tanta tanta voglia di buona musica. "Stasera per due ore potete dimenticare i problemi, lasciarli a casa e pensare alla musica, abbasso la tristezza evviva la Gioia!" ed è così che il leader dei Modà saluta il suo pubblico che è subito in delirio. Il concerto è ufficialmente iniziato: la scaletta prevede canzoni dell’ultimo album e brani di album precedenti ma che i veri "modaioli" cantano a squarciagola.
La gioia è esplosa, come quella di Noemi, una bambina del pubblico che canta sulle note di "Come un pittore". Kekko la nota e la fa salire sul palco a cantare insieme a lui, insieme recitano le parole del pezzo e fanno il cuore con le mani su "Rosso come le cose che mi fai provare". Intense emozioni si rincorrono sull’onda della musica.
Ed ecco che il concerto sta per finire, il capitano ringrazia le persone che lavorano per rendere possibile il concerto, dai ragazzi della sicurezza a quelli del merchandising ma soprattutto ringrazia il suo pubblico: "Senza di voi, noi non saremo niente". Le migliaia di persone presenti lo osannano, in un giubilo che ricorda gli antichi anni dei "sorcini". Anche i Modà sono trascinatori, nella bellezza dei loro testi , nella serietà della loro musica, nel coinvolgimento intorno a ciò che è bello e sentito.
Prima di chiudere il concerto con il brano che ha dato il titolo al loro penultimo album, Kekko si rivolge al pubblico, quasi a scusarsi per tutto il grande e inaspettato successo di cui godono: "Nonostante sia successo tutto quello che è successo, il tour, i dischi, i fan, noi ci sentiamo sempre persone normali proprio come voi . Viva i Romantici!" È un’apoteosi, fusione completa di pubblico e band. Ora si possono spegnere le luci.
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