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Cultura - MusicaLuca Durante

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11 Dicembre 2013
Crolla il mito dell'effetto Mozart: ascoltare le sue composizioni non rende più intelligenti.
di Luca Durante


Crolla il mito dell'effetto Mozart: ascoltare le sue composizioni non rende più intelligenti.Uno studio condotto da Elizabeth Spelke e dai suoi colleghi della Harvard University di Boston ha smentito il mito della musica mozartiana, quello che voleva che l'ascolto delle composizioni del celebre autore da parte di bambini molto piccoli, nonché la proposta di studio di uno strumento musicale, potesse aumentare le potenzialità dello sviluppo cognitivo.

La nascita dell'effetto mozart, quale mito per gli specialisti ma anche per la gente comune, si deve a un articolo apparso anni fa sulla rivista Nature, al quale susseguirono poi altri studi. La Spelke ha smentito tutto attraverso lo studio di un campione di bambini e genitori. La studiosa li ha divisi in due gruppi: al primo è stato fatto seguire un corso di musica mentre al secondo uno di arte. Il coinvolgimento dei genitori è stato attuato per migliorare l'apprendimento dei bambini che, oltre a seguire il corso, potevano così esercitarsi successivamente anche a casa. Lo studio è stato poi ripetuto, in seconda battuta e con un numero più ampio di soggetti: è stato proposto a un gruppo di studiare musica e al secondo, in questo caso, di non dedicarsi ad alcun corso. I risultati di tutta l'operazione sono stati poi valutati secondo una serie di test che hanno permesso di comprendere come non vi siano differenze cognitive tra i bambini che hanno seguito il corso di musica, quelli che hanno seguito il corso di arte e quelli che invece non hanno effettuato alcun corso. La musica di Mozart, a quanto pare, non fa miracoli in fatto di aumento dell'intelligenza, così come non incide a potenziare lo sviluppo cognitivo degli individui. Una cosa è certa però: le composizioni immortali che questo grandissimo autore ha regalato all'umanità, e che ancora oggi rimangono pietra miliare nella storia della musica, possono far molto per accrescere la cultura e, perché no, anche il buongusto.






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