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31 Agosto 2012 Maurizio Pollini e un invito a dare ascolto alla musica di oggi di Luca Durante
MUSICA – Il suo sogno è semplice: portare i nuovi compositori al grande pubblico. Parliamo di Maurizio Pollini, uno dei massimi pianisti europei e il più grande a livello italiano, che ha parlato di musica e non solo in una bellissima intervista rilasciata a Panorama. "Il 90% dei programmi dei concerti è fatto di autori del Sette-Ottocento. Questo porta a una perdita sia per quanto riguarda la musica più antica, sia per quella attuale. Per la prima è una scomparsa quasi inevitabile: i grandi autori antichi, come Guillaume de Machault e Josquin Desprès sono pressoché sconosciuti al grande pubblico", spiega. "Autori come Karlheins, Stockhausen, Pierre Boulez, Luciano Berio, Luigi Nono non hanno ancora la presenza che meriterebbero nel cartellone dei concerti". Parla di situazione capovolta rispetto a quanto accadeva un tempo: perché se è vero che prima nei concerti si presentava il nuovo e l’inascoltato, oggi rimaniamo ancorati a grandi nomi del passato e non viviamo più la musica classica come forma d’arte in trasformazione. Bisognerebbe imparare ad apprezzarla attraverso una cultura musicale ed esperienza musicali, ma l’educazione in questo senso – in ambito scolastico - non esiste. "Ho fatto molti concerti di musica contemporanea alla Scala, a Salisburgo, in Giappone. L’anno scorso e quest’anno ho immaginato un ciclo di concerti a Lucerna. Il 30 agosto farò l’ultimo: ho unito pezzi contemporanei a delle Sonate di Beethoven, con l’idea che dovrebbe essere lo stesso pubblico e non un pubblico diverso, non una platea speciale di iniziati, a comprendere la musica contemporanea. Se ci sono motivi di godimento nei brani del passato, ci sono anche in quelli di oggi", spiega ancora. Perciò non abbiate paura e riempite le sale da concerto quando in programma ci sono compositori nuovi, perché avrete davanti a voi i Mozart e Beethoven di domani.
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