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08 Agosto 2014 "Due come noi...": Paoli e Rea in concerto a Vaglio Basilicata di Luca Durante
Si è tenuto ieri sera, presso il sito degli scavi archeologici di Rossano, a Vaglio, in Basilicata, l'atteso concerto che ha visto duettare il pianoforte di Danilo Rea e la voce di Gino Paoli. La splendida location che ha accolto l'evento, a pochi chilometri dal paese di Vaglio, si è mostrata all'altezza della caratura degli ospiti.
Il concerto ha preso il via poco dopo le 21; il cantautore Paoli e il poliedrico pianista Rea si sono recati sul palco quasi in punta di piedi, tra gli applausi dei presenti, accorsi numerosi alla serata. Il titolo scelto per lo spettacolo, realizzato con solo la voce di Paoli e la musica di Rea, è "Due come noi che…": tanta improvvisazione e una scaletta che cambia di serata in serata. Sì, perché quando sotto i riflettori si ritrovano due numeri uno dalla forte intesa artistica, si può scegliere di non programmare, di lasciarsi guidare dalle emozioni del momento e proporre al pubblico, parte integrante del tutto, una serie di canzoni che spaziano in maniera trasversale attraverso classici della musica nostrana ma anche internazionale, attraverso i successi di Paoli fino alla canzone d'autore napoletana.
C'è stato da subito spazio per l'intramontabile "'O sole mio", resa leggera e coinvolgente nonostante l'abuso che il pezzo ha conosciuto con il passare degli anni, "Time after Time", brano che arriva dai lontani anni '40 e che evidenzia l'ottima vena jazz del cantautore, ben amalgamata alle sapienti note proposte da Rea. Poi è stata la volta di "Sapore di sale", primo dei brani di Paoli regalati al pubblico, che il cantautore ha interpretato con una tale freschezza e passione che sembrava quasi fosse stato scritto ieri.
Durante la serata c'è stato anche il tempo per dialogare con i presenti: Paoli ha spiegato che "il ricordo è un'invenzione. Non esiste il ricordo vero, ma un'irrealtà che ti racconti. Il ricordo è un sogno". E ha aggiunto poi che "in fondo un bel ricordo resta vivo per quello che ha dato e non per quello che ha preso", prima di trasmutare le proprie rievocazioni di uomo e artista in musica, attraverso la riproposizione di una serie di brani che hanno fatto la storia della nostra musica leggera. Dapprima solo Rea ha iniziato a intrecciare, con una buone dose di virtuosismi e fantasia, pezzi quali "Io che amo solo te" di Sergio Endrigo, "Ritornerai" di Bruno Lauzi e ancora "Bocca di rosa" del compianto De Andrè. Poi è tornata in scena la voce del cantautore friulano per dare vita a canzoni quali "Vedrai vedrai" di Tenco e "Il nostro concerto", famosissimo pezzo di Umberto Bindi. Immancabili le riproposizioni di "Che cosa c'è" e "La gatta", carissimi ai fan dell'autore.
La canzone napoletana ha invece fatto il suo corso attraverso "Passione", scritto da Bovio e inciso al tempo anche da Claudio Villa, e "Reginella", che il pubblico ha deciso di intonare in un connubio di voci quasi sussurrate, per non disturbare la magia che sembrava giungere dal palco. Forte e incisiva anche l'interpretazione de "Il cielo in una stanza", prima della fine del concerto, che ha visto i tanti presenti in piedi per un lungo applauso, tanto protratto da convincere i due musicisti a un doppio bis: dapprima con "Senza fine" e "Una lunga storia d'amore" e, da ultimo, con "Ti lascio una canzone".
L'intera serata, dal forte impatto emotivo, ha dimostrato come una notte d'agosto in un piccolo comune della Basilicata possa, quanto il tutto è ben assortito e organizzato, trasformarsi in un momento magico. Un motivo in più per promuovere questi luoghi e questi paesaggi che, nella serata di ieri, si sono dimostrati all'altezza dei grandi nomi che hanno ospitato.
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