 Lo ha riferito l’ANSA in seguito alle notizie apparse sul sito Climatecentral.org: il mese di aprile 2014 è ufficialmente caratterizzato dalle più alte quantità di CO2 nella storia umana, in cui si denota il superamento costante delle 400 ppm (parti per milione). "Ogni giorno nel mese di aprile è stato di oltre 400 ppm", ha confermato Pieter Tans, scienziato del clima presso NOAA (National Oceani and Atmospheric Administration". Le misurazioni provengono da un sito sulle cime del vulcano Mauna Loa, alle Hawaii, da cui sono state raccolte in modo continuo sin dal 1958. Secondo alcuni studi, l’ultima volta che i livelli di CO2 si sono mantenuti così elevati in modo costante, era in un periodo compreso tra gli 800.000 e i 15 milioni di anni fa, quando l’uomo non esisteva ancora.
Secondo gli esperti gli stessi livelli si presenteranno anche a maggio (con un picco a circa 402,5 ppm) e giugno, riattestandosi a una soglia finalmente inferiore a luglio. Il problema è la tendenza in crescita: la prima misurazione oltre le 400 ppm è stata rilevata per la prima volta nel maggio 2013. I numeri di oggi sono sicuramente ben lontani da quelli che caratterizzavano il periodo preindustriale, intorno alle 280 ppm.
La primavera è il periodo peggiore, spiegano gli esperti, perché sul livello di CO2 influiscono in modo determinante le piante: dopo la fioritura, infatti, la fotosintesi fa sì che la CO2 nell’atmosfera venga in parte riassorbita. Il problema è che questo riassorbimento da parte della biosfera è limitato e ogni anno viene lasciato un eccesso in costante crescita di 2 ppm. Gli accumuli potrebbero dunque far aumentare i livelli in modo graduale di anno in anno.
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