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18 Gennaio 2016
Salute, quando la calvizie colpisce le donne
di Angelo Vargiu



Salute, quando la calvizie colpisce le donne
calvizie femminile

Colpisce una donna su quattro, con pesanti ripercussioni sul piano psicologico. La calvizie, la perdita dei capelli, fino a poco tempo fa sembrava un fenomeno capace di interessare solo la popolazione maschile.

 

Non è mai stato del tutto vero, ma è certo che la patologia oggi sembra colpire un numero crescente di donne. I capelli, da sempre, nell’immaginario collettivo, rappresentano uno dei principali punti di forza di una donna, un simbolo molto potente di femminilità e seduzione.

 

È facile immaginare, quindi, quali possano essere le conseguenze sul piano psicologico della perdita di capelli. Nei casi più gravi si arriva a uno stato depressivo che porta il soggetto a rifuggire eventi mondani e non. Anche il semplice far la spesa può diventare un vero e proprio incubo, soprattutto per le persone particolarmente insicure.

 

L’alopecia androgenetica colpisce anche le donne

 

La tipologia di calvizie più diffusa, anche nel caso delle donne, è l’alopecia androgenetica. Legata a un ormone maschile, sarebbe errato pensare che le donne ne siano immuni.

 

L’ormone, infatti, seppur in maniera più ridotta, è presente anche nelle donne e un suo squilibrio può portare  a un importante diradamento della chioma. I dati delle donne colpite sono in crescita. Sempre più spesso, infatti, si sente parlare di alopecia androgenetica femminile. Le conseguenze possono essere disastrose, si può arrivare a una degenerazione follicolare dei capelli fino al 60 per cento.

 

Nei laboratori medici  stanno studiano un’innovativa strada per rispondere concretamente all’insorgere dell’alopecia femminile. La medicina rigenerativa, grazie al ricorso alle cellule staminali, infatti, è in grado di intervenire sul problema, stimolando i follicoli considerati morti e riportandoli in vita: con la produzione di nuovi capelli. Una strada nuova, indolore e capace di offrire una soluzione definitiva a un problema che la chirurgia estetica (l’autotrapianto di capelli) non riesce da solo a risolvere.

 

Cosa causa l’alopecia androgenetica nelle donne?

La prima causa è sempre di natura genetica. Non è solo il dna e la storia familiare dei soggetti colpiti, però, il responsabile assoluto dell’insorgere della patologia. Molto spesso, soprattutto nelle donne, il manifestarsi dei primi sintomi dell’alopecia è dato da cause esterne, spesso di natura psicologica. Traumi, interventi, stress possono agevolare la comparsa di questo fenomeno. Anche la carenza di ferro e magnesio, molto frequente nelle donne, può scatenare l’insorgere della patologia.

 

Tra le altre cause: squilibri degli ormoni tiroidei, ovaio policistico, post-gravidanza, menopausa, malattie croniche, tricotillomania, fenomeni immunodepressivi. Senza dimenticare stili di vita poco regolari, diete squilibrate e accumuli di stress psico-emotivo.

Chi ne soffre?

Uno studio condotto qualche anno fa dalla fondazione IHRF (International Hair Research Foundation) su un campione di 4 mila donne italiane ha evidenziato che tra queste ben il 47 per cento dei soggetti interessati dichiara di avere problemi di perdita di capelli. Spesso, oltre alla genetica, il fattore determinate del problema è di natura problema psicologica.

 

L’incidenza di fattori di stress uniti a scompensi ormonali contribuiscono a far insorgere problemi di caduta. Molto esposte, ad esempio, sono modelle e attrici. La ricerca è stata condotta su un campione di donne di età compresa tra i 22 e i 65 anni. Tra le principali cause evidenziate: un eccessivo stress amoroso, la perdita di un compagno o di un fidanzato, con il 23 per cento è indicata come causa scatenante dei problemi. Segue lo stress professionale (16 per cento), terzo posto per la perdita di un’entrata economica  14 per cento.

 

Tra l mamme, il 34 per cento ha lamentato problemi nel corso della fase post parto. Il 42 per cento indica che in conseguenza di una dieta ha riscontrato perdita di capelli. Il 31 per cento, invece, sottolinea che con l’ausilio di una dieta equilibrata questa problematica non si è manifestata.








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