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Cultura - SocietàStefania Castella

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14 Novembre 2016
Antonella Carullo. Le passioni di una vita.
di Stefania Castella



Antonella Carullo. Le passioni di una vita.
Le passioni di una vita

Pensare che non avrebbe immaginato di scrivere, leggo in un’intervista che l’autrice della quale vi parlo racconta: “Sognavo di diventare una calciatrice famosa” e quest’amore viscerale per il calcio, per la squadra del cuore (l’autrice napoletana ama l’azzurro e la sua squadra del cuore non poteva che essere quella che dell’azzurro è bandiera) non poteva non lasciare comunque un margine alla scrittura, legata mente cuore e sangue al patrimonio suo, genetico.

 

Forse non avrebbe pure volendo potuto sfuggire… Antonella Carullo, c’è tutto in questa sua opera prima, l’amore a trecentosessanta gradi per i luoghi dove è nata e vissuta, per la passione sportiva, nel racconto che intreccia tre personaggi, tre facce, storie che si collegano intersecandosi tra tradimenti, malaffare, calcio, droga. E lo sguardo che tutto lenisce di quella Madonna Del Carmine che supera le barriere di qualunque cuore. La realtà e la finzione, la vita di strade conosciute, la polvere alzata dal tiro di un pallone. “Chi ama non dimentica” (Robin Edizioni) raccoglie luoghi che sfiorano il mito: Porta Capuana (luogo di nascita) la Fontana del Formiello, l’edicola di San Gennaro. Il suo intenso lavoro, ha iniziato a percorrere l’Italia partendo da un luogo mito come Dimaro, territorio di ritiro della squadra napoletana.

 

Qui, affiancata dall'autore della prefazione il giornalista sportivo Rino Cesarano, ha iniziato a viaggiare con l’emozione e attraverso l’emozione delle sue parole, per portare agli altri non solo il valore di una storia, ma anche per aiutare concretamente, attraverso i proventi del libro, partecipando ad un progetto di ricostruzione di una Chiesa di Amatrice, danneggiata durante il terremoto recentissimo che ancora scuote queste meravigliose terre, da agosto ad oggi. E non è la prima volta che le parole di Antonella Carullo volgono al buono, e non solo al bello.

 

L’autrice, figlia d’arte, suo padre Giuseppe Carullo è stato poeta, scrittore, autore di riviste e di canzoni di Sergio Bruni e tanti altri interpreti della canzone napoletana, ha, attraverso una raccolta di poesie di suo padre “Le Stagioni del Poeta” finanziato con il ricavato delle vendite, il restauro della Fontana e Dell’edicola di San Gennaro. Una cosa non a caso, quella terra che appartiene alla terra, che chiama. Luoghi ai quali due persone care all'autrice si erano legate tanto da creare un’associazione (Le due sirene) che si occupasse della valorizzazione di questi luoghi storici.

 

Di queste due giovanissime sorelle Valeria e Ilaria Iodice, oggi il lavoro prosegue nel ricordo di Ilaria scomparsa prematuramente, a lei la proprio la zia Antonella, dedica l’impegno del restauro di questi simboli così vitali, così legati a calce e sangue dal cuore di Napoli al cuore legame di vita.

In questo lunedì di novembre la presentazione del suo Chi ama non dimentica, è giunta a Pomigliano All'auditorium “Vincenzo D’Onofrio” del Liceo Classico Scientifico “V. Imbriani”, l’incontro emozionante tra l’autrice gli studenti, gli insegnanti, il pubblico che ha scelto di seguire una presentazione voluta e promossa dal Preside Prof. Domenico Toscano, grazie al supporto delle organizzatrici le insegnanti Margherita Romano, Mariapia Laiena, Rosanna Iossa. Presenti anche Franca Trotta Assessore alla Cultura e Raffaele Sibilio Assessore all'Urbanistica.

Insomma un cumulo di emozioni per un’autrice di grandi passioni di quelle che sanno riempire gli occhi e il cuore.








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