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Cultura - SocietàStefania Castella

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14 Agosto 2018
Edoardo Raspelli il racconto dell'adolescenza tra dolore piacere e vergogna
di Stefania Castella



Edoardo Raspelli il racconto dell'adolescenza tra dolore piacere e vergogna
Edoardo Raspelli

"La frase che mi ha detto mia madre, fa più male ora che nel '66".

Sarà perché certe sciabolate anche se inconsapevoli non smettono mai di bruciare. La confessione che potrebbe liberare il nodo di dolore, forse illudere sapendo di liberazione, è quella del giornalista Edoardo Raspelli, il dolore di un'esperienza forse mai del tutto elaborata arriva dalle pagine in edicola sul settimanale Cronaca Vera in cui racconta i giorni di un incubo che segnava a vita. "Quel giorno mi violentarono in sei" è una frase, titolo perentorio, che inchioda a una realtà che nessuno vorrebbe conoscere. "Un altro collegio accolse nelle vacanze estive un ragazzetto di 14 anni-racconta il giornalista- Era la casa del professor M., alta su Chiavari: non una villa ma quasi un castello, nel verde, in cima ad un angusto vialetto che saliva verso la collina dal centro della città, con tanto di torretta di avvistamento. Avevano ammonticchiato, in una stanza che sembrava una specie di pozzo, decine di vecchi materassi ancora in buon stato. Noi ragazzini ci buttavamo a turno, giocavamo, ce lo mostravamo a vicenda cercando di decretare il vincitore in lunghezza ,in larghezza, in turgore. Un giorno mi assalirono in sei , mentre ero nella mia camera sul letto a riposare. In quattro mi bloccarono, uno mi chiuse la bocca ,un altro mi tirò giù i pantaloni. Per la seconda volta provai il piacere e la vergogna". Questo il breve racconto che Edoardo Raspelli fa ,per la prima volta,di un dramma sconvolgente della sua adolescenza. Ne ha scritto un articolo dal titolo emblematico: "Adolescenze tra emozioni,ansie,turbamenti :il piacere e la vergogna". Il drammatico episodio viene pubblicato nella rubrica "CONFESSIONI VERE-VIP" del numero 2398 in edicola martedì 14 agosto 2018 del settimanale CRONACA VERA, diretto da Giuseppe Biselli, periodico di grande schietto realismo che va verso il suo compleanno numero 50. Il giornalista e critico gastronomico racconta (con crudezza ma anche con eleganza) la sua prima scoperta da bambino del sesso, prima nel collegio Villa Palmizi di Bordighera (Imperia),per generazioni tradizionale convitto che le suore di Maria Consolatrice mandavano avanti per bambini soprattutto milanesi e piemontesi, poi nel collegio maschile Tigullio di Chiavari (Genova)dove appunto venne aggredito. Edoardo Raspelli racconta anche altri episodi particolarmente duri della sua infanzia e dalla sua adolescenza come quando sua madre, vedendolo piangere, sedicenne, alla tragica conclusione del celebre film "Le Amicizie Particolari" (tratto dal famoso libro dello scrittore omosessuale Roger Peyrefitte) si augurò che Edoardo morisse. Edoardo Raspelli così conclude il suo articolo su Cronaca Vera: "1966,16 anni, mia madre mi accompagna a vedere "Le amicizie particolari" nel cinema centrale di Bassano del Grappa. Emozione, ansia, turbamento, dubbi, il ricordo dei piaceri e delle vergogne. Piango. Mia madre mi guarda, sorpresa e mi dice, scandendo le parole: "Piuttosto che tu fossi come loro, preferirei che fossi morto". E forse a volte si muore anche un pò così, continuando a vivere.








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