Negli ultimi anni, in televisione si vede sempre un grande via vai di gente che affetta, taglia, sminuzza, frigge, scola a ogni ora del giorno e della notte: cuochi professionisti e spadellatori improvvisati, attori, cantanti e vip di ogni genere che agitano mestoli e coltelli. Sono tanti, tantissimi ormai i programmi che si occupano di cucina, con un’audience alle stelle grazie ai consigli di chef famosi ma anche di casalinghe e dilettanti allo sbaraglio, con parentesi gastronomiche che si aprono in trasmissioni che, fino a poco tempo prima, non avevano nulla a che vedere con il cibo. Una nuova mania o una sana abitudine? Mai come oggi la tavola sembra vissuta dagli italiani come un’isola felice, un luogo privato e familiare che tiene fuori dalla porta le preoccupazioni quotidiane, la dimensione privilegiata per mostrare le proprie doti e stare bene insieme. Ecco dunque la ragione del grande successo per quei programmi di ricette e simili, il cui numero non sembra vedere una fine. Alle spalle dei format più agguerriti si fa sempre più largo la concorrenza, soprattutto quella dei cosiddetti talent show, reality in cui a cucinare sono degli sconosciuti. Ci sono poi le cosiddette food-comedy, un po’ più recitate rispetto alle altre trasmissioni sul genere, senza contare inoltre tutto quel filone televisivo di trasmissioni in cui la parentesi gastronomica è importante, ma non l’unica, e in cui si punta su tradizioni, ambienti e culture del Belpaese. Per finire, occorre ricordare anche le strisce brevi che utilizzano i telegiornali, ovvero quelle finestre di chiusura dedicate a una ricetta velocissima e alla segnalazione di tutti gli appuntamenti più importanti del pianeta gola. Insomma, altro che buona visione: buon appetito!
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