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Cultura - TeatroStefania Castella

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29 Maggio 2018
W/Whistler. Il teatro alla sua radice.
di Stefania Castella



W/Whistler.  Il teatro alla sua radice.
La locandina di W/Whistler

Estudio associazione artistica di promozione culturale presenta in anteprima Italiana W/Whistler.

James Abbott Mc Neill Whistler è un pittore americano trapiantato in Inghilterra. La sua visione artistica e le sue concezioni sull'arte hanno influenzato tutto il Novecento, modificando la visione di grandi personalità come Oscar Wilde e Charles Baudelaire.

L'opera teatrale, scritta da Enrico Manzo e diretta da Luisa Corcione, assistita da Federica de Filippo, ripercorre le ultime ore di vita dell'irascibile pittore e propone una delle sue più belle lezioni tenute a Oxford. Sul palco si fondono in armonia diversi media come videomaking (Francesca Pignanelli), danza (Alessandra Sorrentino guidata dalla coreografa Margherita Landi), poesia, musica (alcuni brani di Peppe Voltarelli), recitazione (in scena Andrea de Rosa ed Eva Chiorazzo), con l’opera installativa di Rosaria Corcione, le scene di Christina Psoni e la direzione dalle luci di Sebastiano Cautiero. Un progetto nato in residenza all’Ex Asilo Filangieri, WHISTLER è una pièce teatrale che cerca di unire la visione moderna del teatro alla sua radice, proponendo qualcosa di nuovo e allo stesso tempo riconoscibile nella tradizione.

“Tutti chiedono del suo ultimo quadro”, un’opera da collezionare, da guardare o rinchiudere in un museo. Cecilia, una giovane immigrata al servizio della famiglia Whistler, è l’unica ad averla vista. Il giorno in cui il signor Whistler l’ha invitata a bere una tazza di tè, è il giorno in cui si sono varcati i confini e si sono abbattuti il muro della disuguaglianza sociale: così questo momento diventa un rituale che si ripete proprio come rituale è il gesto artistico. Nella sua umana e solipsichica imperfezione, l’artista è stato capace di cambiare le “cose”, adempiendo al suo compito creativo, e dopo questo gesto di “morale” bellezza, nulla sarà come prima. Whistler farà la sua ultima lezione a Oxford “alle dieci di sera”, dichiarando a tutti che “l’arte è una giada crudele che se ne infischia”, che “l’arte vuole solo l’artista”. Whistler è passato alla storia per essere stato il primo artista a mettere in discussione la figura del critico d’arte, facendo causa a Ruskin (uno dei critici più influenti di fine Ottocento) e vincendo un solo scellino.

Muore nel 1903, il funerale avviene in una chiesa quasi deserta. Resta indelebile il suo ricordo e la sua ultima frase “L’arte accade”. Così come il suo ultimo quadro, quello che tutti attendevano di vedere, che è lì davanti a noi in un requiem di colori, e che afferma con lui “Nessuna tela nessuna trama”.

" Quando creo è il momento più intimo, certe volte sono così concentrato che percepisco il rumore delle ciglia che si scuotono tra di loro. Diventiamo una sola cosa io e le mie opere, siamo uniti da un fuoco e da un respiro. sento che tutto quello che mi circonda prende vita e finalmente posso dire tutto" . (La lettera che Rosaria Corcione che ha creato l'opera installativa, ha dedicato a Whistler)

Un crescendo imperdibile di emozioni che rendono l'arte la fusione del tutto, quel tutto che rende alla vita il senso.

 W /Whistler

di Enrico Manzo

Regia Luisa Corcione

Mercoledì 30 Maggio 2018 ore 21,

Teatro Il Pozzo e il Pendolo Piazza San Domenico Maggiore 3. (Na)

contributo associativo ingresso 10 euro.








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