 |
15 Novembre 2014 Tutankhamon, Caravaggio e Van Gogh a Vicenza: tra arte e vita. di Sara Cavedon
Si apre il 24 dicembre a Vicenza la mostra d'arte "Tutankhamon, Caravaggio, Van Gogh", il cui tema centrale sarà quello della sera e dei notturni, visti concettualmente come uno stato psicologico di abbandono e malinconia. Secondo l’organizzatore, Marco Goldin, la notte è un tema assolutamente centrale nella dimensione pittorica di molti artisti, primo tra tutti Van Gogh, sia dal punto di vista meramente fisico e spaziale, sia da quello interiorizzato. Essa infatti può e deve essere intesa come insita assonanza del preludio all’abbandono della vita, motivo estremamente ricorrente soprattutto nelle rappresentazioni pittoriche di carattere religioso che raffigurano il Cristo durante il martirio o addirittura nel momento della morte. Spesso infatti in questi contesti lo stesso paesaggio si oscura e sembra seguire il motivo ispiratore del dipinto, diventando infuriato e terribile come quel Dio padre che punisce gli uomini per aver ucciso suo figlio. La mostra è strutturata in sei momenti, ciascuno dei quali tratta un tema fondamentale, senza ancorarsi ad un criterio meramente cronologico, ma collegando con creatività opere dipinte in periodi storici nettamente distinti tra loro. La prima sezione, chiamata "La notte segue il fiume. Gli Egizi e il lungo viaggio", descrive il concetto di notte che caratterizzava il pensiero e la cultura degli Antichi Egizi. Nella tradizione egizia la notte, e la sua rappresentazione pittorica, era strettamente legata al mondo dopo la morte, nel quale però sussistevano ancora forti tracce di vissuto: non è infatti un caso che nelle tombe dei faraoni siano stati ritrovati oggetti molto legati al quotidiano. Questo aspetto è comune a molte altre culture antiche, prima tra tutte quella degli Etruschi, antichi abitanti dell'Italia centrale, i cui monumenti funerari sono tutt'ora visitabili anche all'interno, dove ritroviamo la medesima attenzione per gli utensili di uso comune utilizzati in vita dal defunto. I momenti successivi della mostra si spostano cronologicamente di diverse centinaia di anni, annoverando sia opere pittoriche, sia incisioni, e distaccandosi dunque dalla dimensione prettamente statuaria che caratterizza la prima delle sezioni. Durante il percorso verranno esposte opere di autori del calibro di Giorgione, Tiziano, Caravaggio e Van Gogh, oltre a quelle di innumerevoli altri, dando al visitatore l’opportunità di confrontarle tra loro, mediante un raffronto di tipo tematico, sebbene siano tra loro molto lontane sia dal punto di vista cronologico che da quello tecnico, al fine di enucleare i punti di affinità sul piano concettuale. Una mostra che dunque, attraverso la dolce malinconia dei tramonti e delle notti stellate, parla non solo del giorno che finisce, non solo dell’armonia cromatica che abbaglia l’osservatore, ma si fa anche portatrice di un messaggio di abbacinante bellezza, immersa nella triste meraviglia di un’esistenza al suo ultimo raggio.
|
|
 |
 |
Recensioni 
|