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Cultura - ArteFrancesco Taverna

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13 Aprile 2018
Il mistero dell'ultimo Caravaggio
di Francesco Taverna



Il mistero dell'ultimo Caravaggio
Giuditta e Oloferne

Sembra sia stata confermata ieri l’autenticità del presunto quadro di Caravaggio trovato due anni casualmente in una soffitta di una casa di campagna a Toulouse, nel sud della Francia. Il tutto, grazie ad una perdita d’acqua. 


Il quadro rappresenta Giuditta che decapita Oloferne, già rappresentati precedentemente dallo stesso Caravaggio in una prima versione in un quadro esposto presso la Galleria nazionale d’arte antica di Roma. Caravaggio dipinse anche un'altra scena con lo stesso soggetto, menzionata in diverse lettere dell'epoca, tra il 1600 e il 1610.


Secondo gli esperti il quadro risalirebbe al 1604/1605 ed avrebbe un valore pari a 120 milioni di euro. Eric Turquin è l’esperto guida di questo studio omonimo che sembra aver riconosciuto nella tela quella mano sicura, quella luce particolare e quell’energia tipica proprio del pittore.  


Non tutti però la pensano così: Mina Gregori, grande specialista del nostro maestro lombardo morto nel 1610, ritiene che il quadro trovato nel sottotetto appartenga a Michelangelo Merisi.


La Francia rimane ferma sulla prima ipotesi, vuole crederci e perciò il quadro verrà studiato ulteriormente al Louvre di Parigi senza assolutamente farlo uscire dal Paese in quanto ritenuto "tesoro nazionale". 
 


Nonostante tutto, dopo 150 anni, il quadro dimenticato sembra essere stato conservato in modo impeccabile. I proprietari sono dei discendenti di un ufficiale dell'esercito napoleonico: è forse con lui che questo quadro è arrivato tra i beni di famiglia nel 2014.


Tutto ciò sembra quasi la trama di un romanzo giallo, ma si tratta di una realtà… in attesa del lieto fine.








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