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Cultura - ArteStefania Castella

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14 Marzo 2023
Vittorio Sgarbi: Torino la città più moderna d'Italia giusto allestire qui la mostra Impressionisti tra sogno e colore
di Stefania Castella



Vittorio Sgarbi: Torino la città più moderna d'Italia giusto allestire qui la mostra Impressionisti tra sogno e colore
Vittorio Sgarbi

Torino marzo 2023 – La mostra Impressionisti tra sogno e colore, inaugurata questa mattina al Museo Nazionale d’Artiglieria Mastio della Cittadella, prodotta da Navigare srl in collaborazione con AICS e Artbookweb, resterà aperta nel capoluogo piemontese sino al 4 giugno. Al vernissage, durante il quale il curatore Vincenzo Sanfo ha illustrato l’esposizione, ha partecipato anche il viceministro alla Cultura Vittorio Sgarbi che ha così sintetizzato il suo giudizio sull'esposizione:

 

" È una mostra che collega Torino, con la sua tradizione e la sua civiltà legata alla Francia, al momento in cui l’arte moderna non è più arte italiana, ma è arte francese e quindi, chi viene a visitare questa mostra sente qualcosa che non è soltanto di Monet, di Sisley o di Renoir, ma è di un mondo cambiato, una sensibilità diffusa, è la necessità di essere tutti impressionisti. In fondo, lo siamo, siamo tutti impressionisti. Questa è una mostra della sensibilità che ognuno di noi ha dentro di sé, di un mondo che è cambiato. L’arte moderna comincia qui ed è giusto che cominci da Torino, la città più moderna di Italia."

L’esposizione, che gode del patrocinio del Comune di Torino e della Regione Piemonte, mira a raccontare le origini e la storia del rivoluzionario movimento artistico nato in Francia a metà dell’Ottocento e raccoglie circa 300 opere di oltre 100 artisti nella struttura storica gestita da Difesa Servizi. Per la prima volta in Italia, una mostra raccoglie opere rappresentative di tutti gli artisti partecipanti alle 8 mostre impressioniste, tenutesi tra il 1874 e il 1886, con 45 dipinti ad olio, 23 opere tecnica mista, opere grafiche, studi preparatori, ceramiche, sculture, a significare la ricchezza delle loro ricerche che, partendo dal classicismo di Ingres e attraversando il realismo di Courbet e la lezione dei barbisonnier, hanno portato alla nascita dell’Impressionismo e alla sua eredità.

La mostra di Torino è suddivisa in tre sezioni per individuare le origini, la varietà stilistica e gli sviluppi del movimento artistico. La prima sezione Da David all’École de Barbizon, i fermenti dell’Impressionismo è dedicata ai cosiddetti pre impressionisti, con opere di 40 artisti (16 dipinti) tra le quali il dipinto Etude pour la mort de Sardanapale di Delacroix, tre dipinti di Courbet, disegni, acqueforti e l’arazzo Le spigolatrici di Jean-François Millet, oltre ad una rarissima serie di cliche-verre di Corot e Daubigny che accompagnano disegni e dipinti dei protagonisti dell’École de Barbizon che, assieme a Gustave Dorè, Eugene Boudin, e i dipinti dalle delicate atmosfere di Firmin-Girard, compongono le suggestioni che sono alla base della nascita dell’Impressionismo.

La seconda sezione, L’Impressionismo, vede raccolte oltre 150 opere di circa 50 artisti (16 dipinti) che del movimento impressionista furono i protagonisti, con successiva maggiore o minore fortuna. In questa sezione trovano posto, quindi, dipinti, disegni e acqueforti di Degas, Pissarro, Cézanne, xilografie e sculture di Gauguin; il dipinto Vase de fleurs di Manet insieme ad alcune sue litografie, come il ritratto di Berthe Morisot, e l’acquaforte Bar aux Folies Bergère; i piatti in ceramica dipinta di Bracquemond e l’acquaforte di Renoir del celebre dipinto La loge. Tra le opere si segnala La Saone se jetant dans les bras du Rhône, uno dei pastelli più grandi esistenti al mondo di Renoir.

Infine, la terza sezione è dedicata a L’eredità dell’Impressionismo, rappresentata attraverso le opere di 30 artisti (13 dipinti) come Bonnard, Toulouse-Lautrec, Suzanne Valadon e il figlio Maurice Utrillo, Ѐmile Bernard, Vlaminck e molti altri.

L’esposizione, realizzata con il contributo di un comitato scientifico internazionale composto da Vittorio Sgarbi, Gilles Chazal (ex direttore del Petit Palais di Parigi), Maïthé Vallès-Bled (già direttrice del Musée des Beaux-Arts di Chartres e del Musée Paul Valéry di Sete), Alain Tapié (Storico dell’arte, direttore della Collezione Peindre en Normandie), sarà aperta dal lunedì al venerdì ore 9:30 - 19:30; sabato, domenica ore 9:30 - 20:30. Biglietto intero 13 euro (feriali), 15 euro (weekend). On-line: www.ticketone.it. Info: www.navigaresrl.com.








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