 |
16 Settembre 2013 Outdoor Urban Art Festival di Fabrizio Paciocco
Si è conclusa sabato la quarta edizione di Outdoor Urban Art Festival, la manifestazione dedicata all’arte urbana di Roma, curata anche quest’anno da Nu Factory. Anche quest’anno la capitale è stata cambiata e trasformata, potendo così offrire non solo i segni del suo illustrissimo passato, ma un presente cangiante e in movimento attento a segnare una direzione per il futuro, in costante aggiornamento sulle nuove tendenze e le quelle forme di espressione artistica che si distaccano dalle sale museali per accogliere il pubblico a cielo aperto.
"Il vero poeta moderno dovrebbe scrivere sui muri, per le vie", le proprie sensazioni e impressioni, fra l’indifferenza o l’attenzione dei passanti, scriveva Aldo Palazzeschi nel 1915. Questa frase, scelta come motto dell’edizione 2013, afferma e ribadisce la voglia di vivere e far vivere l’arte non come linguaggio elitario e distaccato dal quotidiano, ma secondo il suo senso più profondo farla traspirare dai muri, dagli edifici, inserirla nel contesto urbano perché con esso si fonda e lo trasformi in nuovo stimolo per chiunque abiti per quel particolare contesto architettonico. Sembra quasi, nel suo proporsi così agli occhi di volenti o nolenti passanti, mostrarsi sfacciata e prepotente, affermare la sua presenza, imporsi. Non è forse questo, lo scopo dell’arte? Indurre una reazione, che sia quella attiva dell’attenzione o passiva dell’indifferenza: "Lo spazio urbano da funzionale diventa anche emozionale".
Protagonisti di questo cambiamento sono i quartieri Ostiense e Garbatella che ormai, giunti alla quarta edizione del festival, si possono dire profondamente mutati e ridisegnati. Nelle scorse edizioni sono stati realizzati 9 interventi permanenti, 5 opere di poster art, 2 installazioni e una mostra fotografica. Il 2013 ha aggiunto altri 2 interventi permanenti, 2 mostre fotografiche e diversi momenti dedicati all’incontro e allo scambio come segno di un espresso desiderio di coinvolgere maggiormente il pubblico. Chi non è riuscito a prendere parte alla manifestazione non si disperi, perché le due mostre fotografiche accoglieranno i visitatori ancora per tutto il mese di settembre: la collezione Street Signs di Martha Cooper rimarrà aperta al pubblico fino al 29 settembre a Palazzo Incontro (via Dei Prefetti 22, Roma), mentre gli scatti di Niccolò Berretta, presso lo spazio delle Officine Fotografiche, fino al 28 (via Giuseppe Libetta, 1, Roma). Meglio non perdere l’occasione.
|
|
 |
 |
Recensioni 
|