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19 Luglio 2019
I Malavoglia
di Francesco Taverna
 Il racconto è ambientato nella seconda metà del 1800 e narra della sfortunata vicenda dei Toscano, una povera famiglia siciliana di pescatori di Aci-Trezza, conosciuti come i "Malavoglia".
Il patriarca è Padron 'Ntoni, vedovo, che vive presso la casa del nespolo insieme al figlio Bastianazzo; quest'ultimo è sposato con "la Longa" e hanno cinque figli: 'Ntoni, Luca, Mena, Alessi e Lia.
Il principale mezzo di sostentamento della famiglia "Malavoglia" è la "Provvidenza", una piccola imbarcazione utilizzata per la pesca.
'Ntoni, il maggiore dei figli, parte per la leva militare. Per far fronte alla mancanza, Padron ‘Ntoni tenta un affare comprando una grossa partita di lupini da un suo compaesano. Il carico viene affidato al figlio Bastianazzo perché vada a venderlo a riposto, ma egli perderà tutta la merce durante un naufragio, e con essa anche la vita.
A seguito di questa sventura, la famiglia si ritrova con una triplice disgrazia: il debito dei lupini, la "Provvidenza" da riparare e la perdita di Bastianazzo. Finito il servizio militare, 'Ntoni torna molto malvolentieri alla vita laboriosa della sua famiglia, e non rappresenta alcun sostegno per la già precaria situazione economica del nucleo familiare.
Purtroppo, le disgrazie per la famiglia non terminano. Luca, uno dei nipoti, muore nella battaglia di Lissa. Il debito causerà alla famiglia la perdita dell'amata Casa del nespolo, e via via la reputazione della famiglia andrà peggiorando fino a raggiungere livelli umilianti: Maruzza, la nuora, muore di colera, il primogenito 'Ntoni finirà in prigione, Lia lascia il paese e si abbandona all'umiliante mestiere della prostituta.
Sarà compito di Alessi, il minore dei fratelli, che continuando a fare il pescatore ricostruirà la famiglia e potrà ricomprare la "casa del nespolo". Ma padron ‘Ntoni non riuscirà a morire in quella casa, poiché viene portato dalla Nunziata, all’insaputa dei parenti, che non l’avrebbero permesso, all’Ospedale, dove muore.
"I Malavoglia" è il primo racconto di una serie denominata "I Vinti", perché se esiste un progresso generale della società, i singoli individui ne sono sostanzialmente vittime. E questo non accade solo ai miserabili, ai derelitti, ma anche agli esponenti dei ceti sociali più elevati e raffinati, per una specie di destino tragico che si abbatte su qualunque individuo.
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