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14 Dicembre 2015
"Il silenzio dell'onda", un romanzo di Gianrico Carofiglio.
di Emma Fenu


"Il silenzio dell'onda", un romanzo di Gianrico Carofiglio.
"Il silenzio dell’onda" è un romanzo scritto da Gianrico Carofiglio e pubblicato nel 2011.

"E quando sei su certe onde, montagne di acqua, vere montagne, non ti importa di nulla. Vuoi solo scoprire di che pasta sei fatto. Non ti importa di niente a parte essere lì sopra. E c’è un’armonia perfetta, in quei secondi che sei lì in equilibrio fra il mare e il cielo, quasi fermo mentre scivoli velocissimo tra l’acqua e l’aria, e il fragore. Passi nel mezzo dell’onda, nel punto esatto, equidistante tra questi opposti".
Il protagonista del "Il silenzio dell’onda"Roberto, è un maresciallo dei carabinieri con un passato da agente sotto copertura, infiltrato fra i trafficanti di droga a livello internazionale.
Lo incontriamo nell’incipit del libro, seguendone i passi nello snodarsi caotiche delle strade di una Roma contemporanea, mentre si dirige verso lo studio del proprio psichiatra.

Nel corso delle sedute, a scadenza bisettimanale, in un intercalarsi, fratturato da lunghi silenzi, di flashback, Roberto ci rivelerà il suo passato, procedendo fino alla sua infanzia, trascorsa nel sud della California, sfidando le onde su una tavola da surf, fino a condurci, pagina dopo pagina, in Italia, in Spagna, in Messico e in Colombia.
Una vita di menzogne, quella di Roberto, mentitore di professione, destinato ad essere testimone di orrori senza poter intervenire, costretto a sparire senza lasciare traccia, logorato dal senso di colpa e dall’onta dell’impotenza.

"È un po’ come finire sotto un’onda. La regola fondamentale è non farsi prendere dal panico, non fare resistenza perché è inutile, e aspettare che passi".

Grazie ad una serie di coincidenze, successivamente divenute occasioni volute e cercate, Roberto stringe amicizia con un’altra paziente del proprio medico: Emma, ex-attrice, attanagliata dai sensi di colpa per la morte del marito, e madre di Giacomo, un undicenne estremamente introspettivo, le cui notti sono popolate da sogni che paiono preludere alla realtà.
E questi sogni, raccontati in prima persona, con un linguaggio coerente con l’età di Giacomo, diventeranno un ponte di passaggio su cui transiteranno, rapide, le vite dei protagonisti, tutti alle prese con la propria personale fuga.

"Questa notte ho visto mio padre. Detta così non sembra una cosa troppo strana, che uno veda suo padre, anche se di notteIl fatto è che lui è morto".

"L’amore è inventare l’altro con tutta la nostra fantasia e con tutte le nostre forze, senza cedere di un millimetro alla realtà".

Emma Fenu






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