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Cultura - LibriGianni Pezzano

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12 Febbraio 2016
Dal manoscritto agli scaffali
di Gianni Pezzano


Dal manoscritto agli scaffali

Quando vediamo i volumi negli scaffali delle librerie pochi si rendono conto dell’odissea che l’autore deve percorrere per vedere il suo lavoro uscire in un volume cartaceo, oppure in e-book. Il primo passo è sempre quello di farlo considerare dagli editori.

 

Il manoscritto era nel cestino della casa editrice, ovviamente scartato dal lettore che l’aveva considerato inadatto alle sue esigenze. Un altro lettore l’ha visto e, per curiosità ha cominciato a leggerlo. In quel modo è iniziata la storia di un libro che era stato scartato da oltre trenta editori prima di quel giorno. L’autrice di questo caso era J. K. Rawlings e il libro era il primo volume della serie di Harry Potter che diventerà in poco tempo una delle serie di libri più venduti e amati della Storia.

 

La stessa sorte è toccata a tante altre opere. Il celebre “Via col vento” ha dovuto girare tra gli editori americani per trent'anni prima di uscire e di conseguenza diventare non solo una delle opere più importanti della letteratura americana, ma anche uno dei film più importanti della storia del cinema.

 

Poi, non basta che il giudizio di singoli editori possa condannare o promuovere opere di autori sconosciuti, le conseguenti lettere di rifiuto a volte sono davvero crudeli. In un caso la lettera consigliò all'autore di tornare a scuola a imparare a scrivere e di trovare idee più adatte per libri adulti. Chissà cosa avrà pensato quel lettore quando quel libro, “Il signore delle mosche”, vinse per William Golding il Premio Nobel per la letteratura?

 

Per gli autori il lavoro più difficile e scoraggiante non è scrivere il libro, bensì trovare un editore disposto a considerarlo. Oggigiorno molti editori, soprattutto quelli più autorevoli, non accettano i manoscritti dagli autori, ma solo tramite agenti letterari. Peccato che è quasi più difficile per un autore trovare un agente che un editore perché gli agenti di solito accettano soltanto autori già pubblicati. Allora la domanda viene spontanea, come fa un autore a essere pubblicato?

 

Questo è il motivo per cui molti  nuovi autori  provano a fare uscire i loro libri tramite editori che chiedono un contributo all'autore per la prima edizione. Sembra una proposta ragionevole, però è un inganno per l’autore che rischia di perdere terreno nella ricerca di editori seri. Infatti, negli Stati Uniti questi editori sono chiamati, beffardamente per gli  autori, “vanity press”, cioè editori di vanità. Sono un rischio per gli autori, non tanto per il fatto che la realtà delle promozioni dei libri sono deludenti, ma soprattutto perché il semplice fatto che questi libri fossero usciti in prima edizione con un editore del genere li rende meno attraenti per gli altri editori.

 

Queste sono una parte delle trappole per quelle persone che cercano di far uscire i loro libri e che i compratori che non sanno quando decidono quale libro comprare.

 

Per chi vuole tradurre un libro di successo in un’altra lingua la strada potrebbe essere altrettanto pericolosa. Il primo passo è di trovare chi detiene i diritti delle  opere. Un passo facile quando l’autore è ancora in vita, ma non quando l’autore è morto e bisogna trovare chi detiene i diritti legali di queste opere. Non sempre facile e a volte, come posso testimoniare per esperienza personale, questi diritti non sono in mano a editori, ma appartengono a individui spesso difficili da rintracciare e identificare.

 

Ovviamente il secondo ostacolo per le traduzioni è di essere fedele all'opera originale, in tutti i sensi. Una traduzione di un libro non è quasi mai un’opera di traduzione tecnica, da fare da un traduttore di documenti tecnici o legali.

 

La traduzione di opere letterarie ha sfide letterarie non indifferenti perché il traduttore deve riflettere lo stile dell’autore originale e anche deve avere una conoscenza tale della seconda lingua da poter rimpiazzare quelle frasi ed espressioni tipiche della lingua originale nella lingua nuova in modo da poter rendere l’opera al meglio per il lettore della traduzione. Giochi di parole, espressioni poetiche, riferimenti storici, politici o culturali non sempre sono possibili perché in questi casi il lettore spesso non ha una conoscenza culturale tale da capire ogni riferimento.

 

Quando leggiamo i libri a casa pochi di noi sanno quante barriere l’autore ha dovuto affrontare per trovare un editore disposto a investire in un autore nuovo. Benché l’autore non si abitui mai alle lettere di rifiuto e anche a quelle incoraggianti da parte dell’editore, fin troppo spesso la risposta alle proposte fatte agli editori è un silenzio assordante che è peggio delle risposte beffarde.

 

In fondo, come abbiamo visto nei casi citati, i giudizi dei lettori sono personali e può essere deciso non tanto dal talento o meno dell’autore, ma persino dal tema trattato nel libro. Ogni persona ha i propri gusti, però nel caso dei lettori questi gusti hanno il potere di promuovere o di bocciare carriere di autori nuovi.

 

Naturalmente, come sanno tutti coloro che cercano di trovare un editore per le loro opere, la risposta è di continuare a inoltrare i libri per la considerazione di editori nuovi. Non tutti gli editori hanno gli stessi mercati, ognuno ha un suo pubblico specifico e non sono pronti ad accettare libri per un pubblico nuovo e inesplorato dall'editore.

 

Purtroppo non sempre l’autore si rende conto di queste difficoltà quando si mette a scrivere il primo libro. Sa soltanto che ha una storia o un racconto che vuole uscire dalla mente. Ogni autore ha avuto l’esperienza, difficile da spiegare, di parti del libro che escono quasi da sole  anche in modo inatteso dall'autore stesso. È il segno che l’autore ha scelto il momento giusto per scrivere quel libro e sono i momenti più emozionanti per chi vuole raccontare le sue storie.

 

Però, alla fine, ogni autore deve affrontare il percorso di trasferire queste storie e racconti in libri per il pubblico e di sapere le opinioni e le reazioni dei lettori. A volte il libro è fortunato ed esce subito, a volte dopo molto tempo e in alcuni casi, come Giuseppe Tommasi di Lampedusa con “Il Gattopardo”, il libro esce dopo la sua morte. Questo è il periodo più difficile per l’autore perché la sorte del suo lavoro non è più nelle sue mani, ma nelle mani di altri, quasi sempre sconosciuti che raramente danno la spiegazione per gli eventuali rifiuti.

 

Perciò, la prossima volta che andiamo in una libreria per scegliere un volume pensiamo all'odissea dell’autore per far uscire quel libro perché anche questo fa parte della storia che stiamo per leggere.








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