Oggi su Il Resto del Carlino è uscito l’articolo che ha dato inizio alla battaglia pubblica per il mio libro in lingua inglese sul grande Indro Montanelli. I lettori sanno della battaglia e che fino ad ora non abbiamo mai avuto una spiegazione per il rifiuto. Nell’articolo di oggi abbiamo finalmente avuto la spiegazione, semplicemente “sono restii a dare pubblicazione di quelle che sarebbero di fatto antologie dell’autore. Quando vorranno vederne pubblicata una si muoveranno in prima persona.”
Stamattina ho inviato la mia risposta agli eredi e sono a disposizione dei lettori se vorranno fare commenti a riguardo o per dare suggerimenti.
LA RISPOSTA AGLI EREDI
Il libro non è una semplice antologia e non so da come gli eredi abbiano capito una cosa del genere, come dice chiaramente il rapporto del consulente della RCS Libri . Per motivi che spiegherò sotto il libro è quel che ho proposto all’editore australiano e tramite lui alla RCS Libri e il Corriere della Sera che hanno dimostrato con il loro consenso e collaborazione che anche loro ritenevano il libro fosse utile.
Indro Montanelli è senza dubbio il giornalista italiano più importante, però all’estero è sconosciuto al pubblico, un libro del genere è dovuto perché la sua vita, la sua Storia sono anche quelle di questo paese e, come nota il consulente della Rizzoli, il libro farebbe molto per spiegare il paese all’estero.
Infatti, la mia intenzione sarebbe di scrivere altri libri su altri giornalisti/autori italiani per il pubblico internazionale, però attualmente mi trovo in una situazione dove è impossibile farlo. L’archivio del Corriere della Sera ha un tesoro importante di articoli di giornalisti come Dino Buzzati, Guido Piovene, Curzio Malaparte, Andrea Brancati, Eugenio Montale e Luigi Barzini padre e figlio. Ho in mente un libro particolare per loro, ma come faccio a scriverlo in queste condizioni?
Il mio libro è stato scritto per rendere onore alla vita di Montanelli e di farlo conoscere a tutto il mondo, non è questa l’intenzione della Fondazione Montanelli? Allora che motivo pratico esiste per non far uscire il libro?
Antologia o no?
Il libro contiene una forte sezione biografica di Montanelli, come per il progetto originale. Ogni capitolo tratta una parte della sua carriera e contiene i migliori articoli di quel periodo. Inoltre, soprattutto per i decenni dopo la Seconda Guerra Mondiale, il libro contiene capitoli di spiegazione del contesto politico/storico di certi periodi, il periodo 1945-1948, gli anni di piombo e il periodo di Tangentopoli e l’entrata in camp di Berlusconi, perché il lettore di lingua inglese conosce poco o niente della Storia e politica d’Italia, senza questi capitoli gli articoli, come anche le svolte nella vita di Montanelli non avrebbero alcun senso.
Infatti, il consulente della RCS Libri che ha controllato il libro come per gli accordi tra gli editori per l’accesso all’archivio del giornale, ha detto espressamente che il libro sarebbe stato utile persino per il mercato italiano.
Dunque dire che il libro è soltanto “un’antologia” vuol dire che gli eredi non hanno capito cosa sia, come nemmeno delle realtà del mercato estero e italiano.
“Lo faremmo noi” (sic)
Al giornalista dell’articolo l’esponente della Fondazione Montanelli ha detto che gli eredi pensano che “quando vorranno vederne pubblicata una si muoveranno in prima persona”.
Questa risposta fa finta di non sapere che i due editori e il Corriere della Sera ritenevano un libro del genere utile. Infatti, il libro è stato scritto alla luce del sole e non in modo secreto, con la piena intenzione di pagare per l’uso del materiale d’archivio utilizzato. Purtroppo l’autore era escluso dalle trattative per via del contratto tra lui e l‘editore australiano.
Da questa risposta emergono dei quesiti particolari:
1) A quindici anni dalla morte di Montanelli gli eredi non hanno fatto alcun passo verso un libro del genere, allora che motivo pratico c’è per bloccare il libro?
2) Quando l’autore ha rescisso il contratto con l’editore australiano per non aver trattato i diritti secondo il contratto lui ha inviato agli eredi e la RCS copia della rescissione chiedendo cosa doveva fare per poter pubblicare il libro. Non ha ricevuto alcuna risposta.
3) La lettera dall’agente degli eredi ordinando il blocco del libro è iniziata con la frase “Benché gli eredi apprezzino il libro...”. Dunque dove stava il problema all’interno del libro?
4) Visto che gli eredi non hanno fatto alcun passo a fare qualsiasi libro fino ad ora, sarebbe interessante sapere il loro parere su cosa intendeva Montanelli lasciando a loro i diritti per le sua opere. Per tenerle chiuse in un cassetto affinché non diventeranno di dominio pubblico?
5) La lettera dall’agente bloccando il libro ha utilizzato una parola per descrivere la loro decisione: “irrevocabile”. Questa parola dimostra pregiudizi ingiustificati verso l’autore e il libro. L’autore si è sempre comportato in modo trasparente nel proporre e scrivere il libro e non capisce alcun motivo per un atteggiamento del genere.
6) Nel 1994 Indro Montanelli fu dichiarato Eroe della stampa mondiale per la sua lotta per la libertà di stampa. Effettivamente censurando un libro su di lui gli eredi sono sicuri di rispettare questa sua lotta?
Le realtà del mercato internazionale
L’autore del libro è nato e cresciuto in Australia, un paese di lingua inglese e conosce benissimo la situazione di quel mercato. Inoltre, è laureato in Storia Moderna all’Università di Adelaide e il consulente nel suo rapporto del libro nota che il libro è scritto in base alla metodologia anglosassone.
Naturalmente, prima ancora di scrivere il libro l’autore aveva letto altri libri sia di Indro Montanelli che su Indro Montanelli e ha capito una cosa fondamentale, questi libri sono intraducibili in quella forma per il mercato internazionale di lingua inglese per i seguenti motivi:
1) I libri italiani presumono una conoscenza profonda della Storia e la politica d’Italia, dunque una traduzione di questi libri comprenderebbe un numero esagerato di note e di spiegazioni che li renderebbe illeggibili.
2) I libri italiani hanno estratti di articoli che il lettore italiano capirebbe immediatamente e se vuole saperne di più gli articoli sono facilmente reperibili in qualsiasi biblioteca pubblica del paese.
3) Il libro contiene gli articoli integrali, ed era sempre l’intenzione di fare cosi, come spiegato nella proposta iniziale proprio perché il materiale NON è facilmente disponibile all’estero e non esiste affatto in traduzione.
4) L’editoria italiana è in crisi con poche vendite e ha bisogno di trovare altri mercati per i suoi autori. Che meglio che aprire brecce nel mercato di lingua inglese con libri come questo?
5) Esistono oltre 90 milioni di emigrati italiani e discendenti di emigrati all’estero. Molti di loro sono in cerca di libri nelle loro lingue per conoscere il paese dei loro nonni. Potenzialmente sono già un grande mercato per libri italiani e, meglio ancora, sarebbero il miglior mezzo per fare conoscere i nostri libro ai loro amici. In motivi in più per produrre libro scritti espressamente per questi mercati.
Il conclusione l’autore chiede cortesemente agli eredi di rivedere la loro decisione di non permettere la pubblicazione del libro. Il giornalista Indro Montanelli era troppo importante per non farlo conoscere all’estero e questo libro sarebbe un passo fondamentale in questa direzione.
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