 | L'educazione sentimentale di un ragazzo L.C. Celestini |
Dopo l’esordio letterario avvenuto con il romanzo Alle corde pubblicato con Eroscultura Editore del Gruppo Editoriale Brè, L'educazione sentimentale di un ragazzo segna il ritorno editoriale del designer e artista italiano di nascita e americano d’adozione Leandro Conti Celestini.
Nato a Milano nel 1978, dopo una laurea in Storia dell'Arte ti trasferisci a Los Angeles per lavorare nella moda e nel cinema, da sempre attratto dall'estetica glamour di Old Hollywood degli anni 40, dai film noir e le immagini in bianco e nero. Quanto questa tua formazione influisce sullo stile narrativo?
Ciao a tutti, grazie dell’invito! La formazione credo che sia tutto, siamo la vita che abbiamo vissuto, le esperienze che ci hanno fatto crescere e quello che ci ha fatto sognare. E ogni artista lo rimette semplicemente tra le pagine di un libro, o su una tela, o tra le note di una canzone! Chi mi conosce ritrova tutto di me anche nei miei libri.
Cito testualmente: “Il mondo della moda e del cinema alla fine sono uguali un po’ dappertutto”. Spiegaci meglio…
Beh, posso dirlo avendo lavorato nella moda sia in Italia che qui in Us, ovviamente c’è sempre l’atteggiamento un po’ infantile di lavorare in un ambiente privilegiato, più importante di tutto il resto, mentre alla fine le cose importanti della vita sono altre. Ma anche questa attitude è parte del gioco, lo rende a volte divertente, a volte un po’ vecchio, ma è semplicemente come funziona.
Se questo libro diventasse un film, a chi affideresti la regia e la recitazione?
Non saprei, sono un nostalgico e amo quei bmovies sconosciuti degli anni 90, dove il genere arti marziali era un’istituzione fatta da attori di seconda categoria, periferie di Los Angeles e grandissime coreografie. Gli attori di oggi li trovo un po’ troppo attenti alla loro immagine, al loro marketing, quasi preoccupati di uscire dal tracciato, quindi se potessi sceglierei di fare un salto indietro nel tempo prima di girare questo film.
E se, invece, dovessi realizzarne un trailer utilizzando spezzoni di film già esistenti a quali pellicole ricorreresti?
Proprio da uno di quei film con combattimenti nel giardino con piscina di una villa o in un garage di notte o alle sponde del LA River in una parodia di I Guerrieri della Notte che si prende troppo sul serio e per qualche strana incomprensibile ragione funziona!
Hai reso omaggio a uno dei tuoi scrittori preferiti, Gustave Flaubert. Come ci sei riuscito?
Il libro è ispirato alla sua prima opera omonima (quasi) e il mio protagonista ripercorre in qualche modo le vicende del suo, in versione moderna ovviamente, alla scoperta dell’amore, della vita e dell’amicizia. E anche nel mio la storia si chiuderà anni dopo, in cui le vicende dei protagonisti saranno riprese e loro stessi guarderanno al passato.
In chiusura: ancora una volta un romanzo ibrido, nato da diverse idee, dal mondo reale e virtuale, dallo stile di vita americano, dalla sua cultura e dai suoi sogni, che lì sono davvero a portata di mano. È anche un romanzo erotico?
Senza dubbio anche un romanzo erotico, ma cosa c’è di più normale del sesso nel delicato periodo della crescita e della maturazione?
Intervista a cura di Francesca Ghezzani
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