 |
08 Febbraio 2013 Oggi, nel 1888, nasceva Ungaretti di Elisabetta De Carli
Sono trascorsi ben centovencinque anni dalla sua nascita e già oltre quaranta dalla sua morte, ma Giuseppe Ungaretti, coi suoi versi intramontabili e dolorosi, non è un personaggio dimenticato. Nato in Egitto l'8 febbraio del 1888 (ma registrato all'anagrafe solo due giorni dopo), l'Italia la vide la prima volta solo nel 1912, in viaggio dall'Africa verso la Francia.
La guerra segnò molto la sua esperienza umana, portandolo a contatto con quel dolore profondo di cui si fa sempre portatrice. I suoi versi divennero acuta testimonianza di un forte desiderio di accettare il male nella consapevolezza di ritrovare, accanto ad esso, dei sentimenti e aneliti più nobili e di maggior valore: la fraternità, l'armonia con il mondo.
In molti hanno cercato di imbrigliare il suo stile tentando di darvi una definizione che potesse corrispondere a una qualche categoria letteraria - ironista, impressionista, ermetico, crepuscolare - ma è sempre risultato chiaro che Ungaretti ha posto l'espressione del proprio sentire davanti a qualsiasi tentativo di accordarsi a un qualche schema precostituito. La sua unicità sta proprio in questo, e nella miriade di emozioni che con le sue parole è capace ancora oggi di trasmetterci.
|
|
 |
 |
Recensioni 
|