 | Mente che si riempie, di che cosa? |
Oggigiorno usare i social network è come bere un bicchier d’acqua, come cuocere la pasta, come allacciarsi le scarpe. Insomma è un’azione quotidiana, di routine. Le volte in cui utilizziamo giornalmente Whatsapp, Facebook, Instagram o Twitter non si contano. Essere connessi è diventata una questione vitale. Apparteniamo ad un mondo in cui è più importante che ci sia il Wi-Fi libero in un bar che dialogare con un amico.
Social network letteralmente significa rete sociale. Dunque siamo di fronte ad uno straordinario strumento utile per comunicare, essere in contatto con le persone e condividere esperienze: in una parola relazionarsi. E allora ben vengano i vari social, guai se non ci fossero. Noi però ne abusiamo, ne siamo diventati dipendenti. Tutti a testa bassa a chattare per ogni minima banalità, tutti a condividere milioni di foto che ci ritraggono in momenti così epici come mangiare o fare una passeggiata. E forse perdiamo di vista cose ben più importanti, ad esempio godersi ogni istante della giornata.
Come se non bastasse, di certo non riusciremo mai ad instaurare e coltivare rapporti solo ed esclusivamente dietro ad uno schermo. I sentimenti e le emozioni hanno bisogno di ben altro.
Quindi, social network sì o social network no? Io direi assolutamente sì, ma con un certo stile. Se no poi ci lamentiamo che a metà giornata il nostro smartphone è già scarico. Il rischio è davvero quello di trasformare uno strumento di indiscutibile utilità in un meccanismo diabolico che diventa il senso delle nostre giornate. Per non parlare dei più piccoli. Non ce n’è uno, o sono veramente rimasti in pochi, che cresca giocando con i lego o con i fogli su cui colorare.
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