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24 Gennaio 2018 Credici, ti ho detto una bugia di Francesco Taverna
La verità esiste? Può esservi una rappresentazione oggettiva delle cose, ma di fatto non vediamo, tocchiamo, sentiamo o ascoltiamo nulla che non usi noi stessi e i nostri sensi come canale e filtro, portando ogni cosa ad assumere una connotazione soggettiva "per natura". Con questi presupposti è inevitabile che ciascuno di noi abbia una propria verità, una propria prospettiva e le bugie, anche quelle più innocenti, diventano il pane quotidiano di ogni sana conversazione. Se alcune sono "innocenti", animate dalla più totale convinzione in ciò che si dice, altre si chiamano "bianche" e sono dette a fin di bene, per evitare litigi e fare in modo che il clima con l’altra persona rimanga disteso.
Secondo un recente sondaggio condotto dalla Twentieth Century Fox Home Entertainment , come parte della campagna promozionale per l’uscita del telefilm "Lie to me" in DVD, ciascuno di noi dice in media almeno tre bugie al giorno. Principali recipienti di tanta generosità sono i nostri partner, subito seguiti da colleghi e amici. La bugia più frequente riguarda le incombenze casalinghe e più di un terzo degli intervistati ha ammesso di mentire regolarmente in ambito lavorativo per quanto riguarda la mole di lavoro a loro assegnata "per rendere la vita più semplice in ufficio". Un quarto aggiunge di aver mentito sulle proprie esperienze lavorative per riuscire ad ottenere il posto.
"I risultati mostrano che due terzi delle persone intervistate non ritenevano di essere brave a mentire ma che avrebbero cercato di farlo e di fatto mentito se ciò avrebbe potuto essere d’aiuto ad avere una vita un po’ più semplice", afferma un portavoce della casa di distribuzione cinematografica. Viene da pensare che la verità, in fondo, sia un concetto altamente sopravvalutato.
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