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Cultura - SocietàStefania Castella

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06 Aprile 2017
Condizione delle Carceri, la situazione in Campania.
di Stefania Castella



Condizione delle Carceri, la situazione in Campania.
L'Istituto Sant'Angelo dei Lombardi

Venerdì 31 marzo 2017 si è svolto, presso la Sala Multifunzionale della Casa di Reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi, il Convegno “Condizioni delle Carceri, la situazione in Campania”, organizzato dal Movimento Radicali Italiani congiuntamente all'Associazione Giovani Giuristi Vesuviani ed al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola. Il convegno, tappa conclusiva del progetto “Tre metri dietro le sbarre”, promosso dall'Associazione avente sede in Pomigliano, ma oramai riferimento per gli esponenti della realtà giuridica dell’intera area vesuviana, ha avuto come scopo quello di illustrare la realtà carceraria campana, le condizioni di vita dei detenuti e il rispetto del dettato costituzionale in materia di funzione rieducativa della pena al fine di facilitare il dialogo con la Pubblica Amministrazione competente e l’ individuazione di casi di violazioni di diritti umani fondamentali e di trattamenti inumani per i detenuti.

 

 

Il Convegno.

 

È stato preceduto da una breve visita all'Istituto ed ha visto la partecipazione di numerose personalità. Dopo l’introduzione dell’Avvocato Sabina Sirico, Responsabile dell’Osservatorio Carceri dei Giovani Giuristi Vesuviani ed un saluto introduttivo dell’Avvocato Francesco Urraro, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola, l’Avvocato Salvatore Del Giudice Presidente dell’Associazione Giovani Giuristi Vesuviani ha sottolineato quanto sia fondamentale sensibilizzare tutti i cittadini riguardo la rieducazione dei detenuti, e quanto sia basilare: “far sentire utili i detenuti con il lavoro”. Presente l’Avvocato Michele Capano, Tesoriere Nazionale dei Radicali Italiani, l’incontro ha visto come moderatore Emilio Quintieri membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani e capo della delegazione visitante le Carceri Campane, autorizzate dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia. Quintieri si è soffermato sulla funzione rieducativa e non inflittiva della pena, sulla condanna della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ai trattamenti inumani e degradanti. Il Senatore della Repubblica Vincenzo D’Anna ha voluto ricordare il lavoro svolto da Marco Pannella, le battaglie per restituire “dignità ai detenuti, di cui lo stato sembra non preoccuparsi”. Sentiti ed essenziali gli interventi del Prof. Giuseppe Tabasco e il suo reclamo “Giurisdizionale” per la tutela dei diritti delle persone detenute ed internate. Presenti il Docente di Diritto Penitenziario dell’Università degli Studi di Napoli Federico II il Magistrato di Sorveglianza di Avellino Maria Bottoni, il Direttore della Casa di Reclusione di Carinola Carmen Campi, a capo di un penitenziario nel quale i detenuti prestano lavoro all'esterno anche in altri paesi che hanno collaborato al progetto “Condominio 21”, un vero e proprio condominio in cui i detenuti si autogestiscono, senza l’oppressione di sbarre o guardie, video sorvegliati, in una delle poche realtà italiane, in cui il carcere mette in relazione i detenuti col mondo “fuori”. Al convegno presente anche il Direttore della Casa Circondariale di Benevento Maria Luisa Palma, il Garante dei Diritti dei Detenuti della Regione Campania Adriana Tocco, il Direttore della Casa Circondariale di Napoli Poggioreale Antonio Fullone, il Capo dell’Area Giuridico Pedagogica dell’Istituto Enrico Farina, l’Avvocato Raffaele Minieri della Direzione Nazionale di Radicali Italiani, il Direttore della Casa di Reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi Massimiliano Forgione che ha voluto aggiungere quanto per i detenuti sia essenziale il lavoro per sentirsi utili, per una reale riabilitazione, che a Sant’Angelo i detenuti qualificati (scelti in liste che comprendono tutt’Italia) svolgono attività di pubblica utilità a costo zero.

 

L’istituto di Sant’Angelo dei Lombardi

 

L’Istituto di Reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi è stato scelto come luogo per la realizzazione del convegno, in quanto istituto-modello, nel panorama nazionale. Si tratta infatti, del primo istituto penitenziario autosufficiente. I detenuti, assunti dall'amministrazione penitenziaria, lavorano in cucina e in lavanderia, producono vino e miele, si fanno carico delle pulizie e gestiscono una tipografia. La visita ha potuto mettere in luce tanti piccoli essenziali tasselli che rendono meno opprimente la reclusione. Gli ambienti sono stati resi dagli stessi detenuti più accoglienti, e la possibilità di accedere ad aree esterne, un giardinetto in cui poter fare pic-nic in occasione degli incontri con le famiglie, le numerose zone d’incontro ricreative, rendono più lieve la realtà della vita carceraria. All'interno della Casa di Reclusione, la dignità del detenuto è di concreta importanza e l’esecuzione della pena avviene in ottemperanza con quanto stabilito dal dettato costituzionale. Tutto ricorda che ogni trattamento inumano o degradante è vietato severamente. Si valorizzano, mediante l’ausilio di figure qualificate, volontari ed associazioni, le reali competenze del detenuto, credendo nella finalità rieducativa e non inflittiva della pena e confidando nella formazione per la successiva inclusione sociale.

 

Le conclusioni.

 

Sono state affidate all'Avvocato Michele Coppola, Vice Presidente dei Giovani Giuristi Vesuviani. Al termine del convegno gli organizzatori hanno ringraziato tutta l’Amministrazione e la Polizia Penitenziaria, per la disponibilità e la collaborazione durante la realizzazione del convegno e durante il corso delle visite agli istituti.








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