 | | La Onlus Le Fate di Arianna |
Un incontro di formazione sulla disostruzione delle vie aeree. A Cercola al Mosè Pasticceria Lounge Bar tenuto da Luigi Nunziata insegnante, che nella tragedia per la perdita della figlia Arianna ha trovato la forza di andare avanti, creando una Onlus nel ricordo di un piccolo angelo che amava le fate.
L’emozione di un figlio, la scelta del nome. I giorni da vivere, un futuro da immaginare. Un futuro che si spezza in un attimo, per Luigi, sua moglie, la bambina che festeggiava il giorno della Prima Comunione. «Aveva preso l’ostia mezz'ora prima- Mi dice Luigi Nunziata- Eravamo una quarantina di persone, un giorno di festa, il buffet. Arianna si è cambiata, era raggiante, c’è voluto un attimo, un bocconcino di mozzarella di traverso, nessuno ha saputo aiutarla. Era il 28 aprile del 2013. Io e mia moglie, eravamo distrutti, ci siamo rimessi in piedi, volevamo ricordarla, ricordare il suo sorriso dolcissimo. Così abbiamo iniziato il nostro percorso nella formazione, a settembre avevamo dato vita al ricordo di Arianna. Volevamo che non accadesse più a nessun bambino, a nessun genitore». Luigi Nunziata parla, si commuove, si strofina gli occhi, resiste: «Sopravviviamo- aggiunge-Lo dobbiamo ai due figli che abbiamo, che non hanno colpe di questa tragedia, ci siamo fatti forza per loro, e perché quest’associazione ci riporta il sorriso di Arianna. Lei amava le fate. Il suo pensiero è un ricordo costante». Così la Onlus Le fate di Arianna associazione di volontari per la diffusione delle manovre di primo soccorso, riconosciuta dalla regione Campania, attiva in tutta Italia, è un’associazione che nasce, sostiene, si muove, aiutando ad approcciare situazioni che difficilmente con l’istinto si potrebbero affrontare; e non conoscere, blocca. Conoscere, salva la vita. Occorrono pochi minuti perché si consumi una tragedia, imparare le prime basilari regole di soccorso è l’unica via. « Portiamo avanti un progetto di formazione e di sensibilizzazione perché in ogni luogo, in ogni scuola, esista personale competente, perché ci siano defibrillatori in ogni struttura, in ogni palestra, e personale che sappia usarlo e usare le prime manovre di soccorso». Cose che riguardano chiunque si trovi a contatto con il pubblico, locali, luoghi di ritrovo. Norme fondamentali, per genitori, per i nonni che spesso passano molto tempo con i nipotini, baby sitter e operatori a contatto con i bambini, cose che in tutta Europa sono normale routine, e da noi ancora vacillano. La formazione è un percorso che passa per le prime basilari norme, quelle per evitare la morte in culla, che potrebbe essere elusa, evitando di tenere il bambino a pancia in giù ad esempio. Regole semplici come evitare di fumare, ricordando che anche il fumo di terza mano, quello che resta impregnato sui vestiti, può essere dannoso; evitare di tenere il neonato nel letto con i genitori. Piccoli e semplici dettami che con il dovuto approccio, diventano consapevolezze importanti. L’incontro voluto fortemente dai gestori del locale, molto noto nel vesuviano come il Lounge Bar Mosè a Cercola in provincia di Napoli, poco distante da San Gennaro Vesuviano, dove la Onlus nasceva, è un passo fondamentale per creare un legame, canale di comunicazione, per diffondere quelle basi che possono salvare vite. «Solo questa estate abbiamo avuto decine di testimonianze di persone che hanno avuto situazioni in cui la nostra formazione è tornata utile. Succede continuamente, e sapere di aver contribuito a salvare una vita, rende la mia, la nostra vita, una vita che ha ritrovato un senso in tutto questo dolore». Nel dolore, il ricordo del sorriso dolce di Arianna cristallizzato nei suoi pochi anni. Troppo pochi per restare fermi nell'attimo che le costava la vita, che forse poteva essere evitato. Che per tanti può essere evitato, conoscendo poche semplici regole.
|