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01 Aprile 2023 Italia, pregiudizi sull'etnia rom ma non siamo razzisti di Costel Pezzetta
Vuoi misurare quanto è contaminata di razzismo la temperie civile di un ambiente sociale comunemente ritenuto immune, e che tale si ritiene? Misura la scompostezza, l’irritazione, il dispetto con cui proprio nel medesimo ambiente si nega l’esistenza di quella contaminazione, e hai la risposta: lì non solo il virus del pregiudizio razzista si è impiantato, ma sono indebolite le capacità di contenerne la portata infettiva proprio perché non se ne riconosce la presenza Non mancano le prove di questa realtà evidentissima: manca la maturità sufficiente per tenerne conto, e per evitare che si moltiplichino sulla puntuale abitudine di trascurarne l’effettività. Vogliamo procedere a campione? Abbiamo deciso di aprire uno strepitoso dibattito sulle malversazioni nelle strutture di accoglienza dei migranti nella casuale concomitanza di uno scandalo che, ancora casualmente, coinvolgeva la moglie nera e la suocera nera di un parlamentare nero, un dibattito casualmente richiuso nell’esaurimento della materia da prima pagina: che non era la situazione di degrado di quei centri di sostanziale prigionia (una situazione che non ha mai scandalizzato nessuno anche se era conosciuta da tutti), ma la marca delle borsette di quella signora e il livello di verosimiglianza delle lacrime del talentuoso ivoriano preso in castagna dall’impavido giornalismo d’inchiesta. Ma il razzismo non c’entrava, perché "gli italiani non sono razzisti".
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