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Cultura - SocietàElisabetta De Carli

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27 Febbraio 2013
MOOC, la rivoluzione nel campo dell'istruzione
di Elisabetta De Carli


MOOC, la rivoluzione nel campo dell'istruzioneSapete cosa si intende quando si parla di MOOC, ovvero di "massive open online course"? Di corsi online in un innumerevole varietà di materie, dalla filosofia all’ingegneria, e di cui chiunque, grazie a una semplice connessione Internet, può usufruire. Gratuitamente.

Il fenomeno di corsi a distanza non è nuovo, basti infatti pensare ai vecchi corsi per corrispondenza. Tuttavia, oggi assume proporzioni ben diverse, soprattutto grazie a uno dei più noti fornitori di questi servizi, Coursera. I corsi non sono tenuti da dilettanti allo sbaraglio, ma da professori appartenenti ad alcune delle più prestigiose università del mondo (tra cui Stanford, La Sapienza, Princeton…) che, volontariamente, decidono di prestare il proprio servizio. Lavorano gratis loro? Sì, pare che ne guadagnino in soddisfazione personale.

"Sorprendentemente, si sono iscritti 160mila studenti […]. Questo significa che siamo riusciti a insegnare a un numero di studenti maggiore di quanti tutti i professori nel mondo messi insieme abbiano fatto nella stessa materia", afferma Sebastian Thrun, professore a Stanford. "Ha cambiato la mia vita".

L’unica barriera, per ora, è quella linguistica: i corsi sono tutti in inglese (anche se di recente è stato annunciato il primo corso in lingua francese). Più che un ostacolo, però, anche in questo caso si potrebbe parlare di opportunità per mettersi alla prova e acquisire degli strumenti in più, anche terminologici. Inoltre, è possibile scaricare la trascrizione in inglese di tutte le lezioni, perciò se avete problemi a comprendere un particolare accento, potreste sempre dare una sbirciata al materiale scritto.

Per il resto, come funziona? È semplice. Basta andare sulla piattaforma del sito, creare un proprio profilo e iniziare a scegliere quali corsi si desidera frequentare. A qualche giorno dall’inizio delle lezioni si riceve un’email di promemoria e, una volta arrivato il fatidico giorno, si inizia. I corsi possono essere seguiti quando e come si desidera: si compongono di lezioni video, slide e link che riportano a materiale sul web accessibile a tutti. Per questo, si possono frequentare a qualsiasi ora del giorno e della notte. Unico vincolo? Se si vuole ottenere il certificato finale, bisogna rispettare i tempi per consegnare eventuali prove di esame o superare i test.

Questi certificati non hanno ancora un valore legale, ma stanno comunque a dimostrare un effettivo interesse della persone ed eventuali conoscenze acquisite, senza contare che già si stanno muovendo i primi passi perché la situazione possa cambiare.

Vi sono poi molte altre risorse a cui attingere, per esempio la possibilità di confrontarsi con altri studenti di tutto il mondo tramite i vari forum di discussione o con la nuova tecnologia di Google (Google Hangout) o con quelli presenti magari nella propria città organizzando un incontro attraverso la piattaforma di Meetup.

"Penso che aprendo a tutti, nel mondo, le porte dell’istruzione, faremo sì che la formazione di alto livello si trasformi  da privilegio in diritto umano di base, così che tutti, a prescindere dalle loro circostanze sociali, economiche o familiari, abbiano accesso alla preparazione migliore", spiega Daphne Koller, professoressa a Stanford.

Chi paga per tutto questo? Per ora nessuno. Eppure alcune grandi aziende, come Google, stanno iniziando a finanziare la fornitura di corsi specialistici su materie di loro interesse. Coursera, ad esempio, ha iniziato a guadagnare grazie all’interesse di potenziali datori di lavoro desiderosi di trovare brillanti studenti da assumere. Altri suggeriscono invece che una forma di finanziamento potrebbe in futuro derivare dall’eventuale approvazione dei crediti ottenuti online nelle varie università di riferimento.

Sia quel che sia, è un fenomeno interessante, che ha tutti i numeri per creare dei cambiamenti molto importanti sul modo di intendere l’istruzione, di usufruirne e di fornirla. Nel frattempo, meglio approfittarne. 
 







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