
“L’UOMO CHE SAPEVA TUTTO”: FEDERICO UMBERTO D’AMATO
DALLA GASTRONOMIA ALLA STRAGE DELLA STAZIONE DI BOLOGNA
Tonnarelli (alla carbonara od all’amatriciana, alla cacio e pepe, alla gricia), fettuccine (al sugo od al ragù), pappardelle (al ragù bianco od alla genovese),trofie al sugo, gnocchi (al sugo od al ragù), ravioli limone pesto radicchio e noci…
Non era mica male la gastronomica partenza della prima scena del film. Edoardo Raspelli preferì i ravioli al pesto radicchio e noci e, sorseggiando un bicchiere di Falanghina malamente portato sul tavolo (come tutto il resto) da un cortese ma sconclusionato “cameriere”, cominciò la prima scena, il primo racconto, l’inizio del dramma, ore ed ore di registrazione sul set di un film di grande drammaticità, con un veloce intermezzo gastronomico con i ricchi cestini della produzione.
Il ritorno di Edoardo Raspelli “attore” si è svolto a Roma all’ “White Rabbit spirits & burgers” di via Spalato, curiosissima via di mezzo tra bar e pub, un posto giovanilistico e di successo ma scuro, buio, dal sotterraneo elegante ma “sordido” “ Luogo ideale-dice Edoardo Raspelli- per un film dell’orrore”.
Ma il film, meglio, il docufilm di cui uno dei protagonisti è proprio il “cronista della gastronomia” (25 minuti su un’ora e tre quarti che saranno proiettati) è davvero un film dell’orrore: dietro quelle inquadrature, dietre quelle parole, dietro quegli “interrogatori” c’era un attentato straziante della storia italiana, c’erano 82 morti e 250 feriti.
Era l’attentato alla stazione ferroviaria di Bologna, del 2 agosto 1980.
“L’uomo che sapeva tutto” è in corso di realizzazione da parte della celebre casa di produzione Ballandi di Roma (creata a suo tempo dall’indimenticato Bibi Ballandi) ed andrà in onda su Sky Crime.
E’ scritto da Marco Pisoni e Francesco di Giorgio e diretto sempre da quest’ultimo. La consulenza è di Giacomo Pacini, autore del libro edito da Einaudi “La spia intoccabile: Federico Umberto D’Amato e l’Ufficio Affari Riservati”.
Il film è dedicato proprio alla ricostruzione degli Anni di Piombo italiani ed a quella strage in cui un ruolo fondamentale l’ebbe proprio Federico Umberto D’Amato, ex capo dei servizi segreti italiani, curioso “collega” di Edoardo Raspelli.
Il poliziotto italo-marsigliese, infatti, assieme ad Edoardo Raspelli era stato tra i fondatori, nel 1978, della Guida ai Ristoranti dell’Espresso. Il famoso duo di critici gastronomici francesi, Henry Gault e Christian Millau, fecero qualche decina di recensioni, Edoardo Raspelli con i suoi collaboratori raccontava i ristoranti di Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia e Sardegna.
Federico Umberto D’Amato (che della Guida divenne addirittura anche il curatore) già allora sovrintendeva tutto il resto dell’Italia.
Federico Umberto D'Amato fu indicato nel 2020 dalla Procura Generale di Bologna come uno dei mandanti, organizzatori o finanziatori della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, insieme a Licio Gelli, Umberto Ortolani e Mario Tedeschi: tutti nel frattempo morti.
Nel 2020 l'inchiesta della Procura generale di Bologna e le successive sentenze hanno concluso che Paolo Bellini (ex Avanguardia Nazionale), esecutore insieme agli ex NAR già condannati in precedenza, agì in concorso con Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D'Amato e Mario Tedeschi, individuati quali mandanti, finanziatori o organizzatori.
Condannati come esecutori materiali dell’attentato
Valerio “Giusva” Fioravanti – ergastolo
Francesca Mambro – ergastolo
Luigi Ciavardini – 30 anni di reclusione
Gilberto Cavallini – condanna all’ergastolo confermata in Cassazione nel 2025, per concorso nell’attentato.
Paolo Bellini – anch’esso condannato all’ergastolo in via definitiva, come esecutore materiale della strage.
Altri condannati per depistaggi / false informazioni
Piergiorgio Segatel – 6 anni per depistaggio
Domenico Catracchia – 4 anni per false informazioni al pubblico ministero
Chi sono i mandanti / organizzatori / finanziatori sospettati/riconosciuti
Secondo le indagini più recenti e le motivazioni delle sentenze, queste sono le persone indicate come mandanti / organizzatori / finanziatori:
Licio Gelli, capo della loggia massonica P2. È riconosciuto nei processi come uno dei mandanti-finanziatori.
Umberto Ortolani, vicino a Gelli, indicato come mandante-finanziatore.
Federico Umberto D’Amato, ex prefetto, ex capo dell’Ufficio Affari Riservati del ministero dell’Interno, indicato come mandante-organizzatore.
Mario Tedeschi, giornalista, ex senatore del Movimento Sociale Italiano, editore legato a “Il Borghese”; è indicato come organizzatore e con ruolo nel depistaggio mediatico.
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