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Food - GastronomiaStefania Castella

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17 Dicembre 2015
Natale e dintorni, tradizioni, tentazioni, maledizioni...
di Stefania Castella



Natale e dintorni, tradizioni, tentazioni, maledizioni...
tavole natalizie.

Ci siamo quasi, pochi giorni e si darà il via ai festeggiamenti, che vuol dire una lunghissima carrellata di tradizionali bontà senza freno alcuno. Prima di perdere linea e dignità di fronte all'ennesima fetta di panettone farcito, cerchiamo di tenere la lucidità utile a limitare le calorie nei giorni che precedono le feste e concentrare il più, nei giorni fatidici (quelli segnati in rosso sul calendario per intenderci).  

 

Differenze culturali, tradizioni ininfrangibili a parte, panettone contro pandoro nelle diatribe solite per poi finire a mangiare prima quello che ci piace e riservare quello che preferiamo meno, per i giorni a venire… diceva un amico “parla di ciò che conosci” considerando che le tradizioni festaiole culinarie della mia terra sono ormai diventate più o meno piatti senza latitudini, ai quali magari qualcuno può legare un ricordo di passati Natali in famiglia, qualcun altro abitudini acquisite dopo. Chi preferisce concentrarsi sulla cena della vigilia, chi si raccoglie per il pranzo del 25, di solito il cenone della vigilia è un pasto “leggero” a base di pesce, di spaghetti con vongole e frutti di mare per i tradizionalisti, linguine con gli scampi per i più chic. Piatti perlopiù semplici che aprono di solito la disputa ennesima (se mai ci dovesse mancare una qualunque disputa familiare intorno ad una tavola di riunioni festaiole) tra chi li vuole rigorosamente in bianco, chi li preferisce leggermente macchiati da pochi pomodorini. In entrambi i casi bisognerà soffriggere e lasciar imbiondire pochi spicchi d’aglio in olio extravergine, e aggiungere i frutti di mare (che avrete lasciato spurgare in acqua e sale per un’oretta) lasciarli cuocere finché saranno aperti, aggiungere i pomodorini in caso di seconda opzione. Cotti gli spaghetti andranno conditi con le vongole e prezzemolo fresco, considerato che molti esperti sottolineano la possibilità di carboidrati a cena, il primo piatto sopra elencato sarebbe il peccato più lieve. Quello che in tavola almeno per certe tradizionali famiglie, non manca mai, è l’insalata di rinforzo o rinforzata, che mi ha fatto sempre sorridere con riserva, considerando che nei giorni di festa anche l’insalata debba vestirsi di calorie.

 

Trattasi di insalata a base di cavolfiore che andrà scaldato, divisi i ciuffetti, si condirà con olive bianche e nere, acciughe (ma anche no) peperoni e altri sottaceti vari. Valutando che di per sé il cavolfiore è ricco di vitamine fibre e minerali, che contiene sostanze benefiche (e considerate anticancerogene) come isotiocianati, indoli, le calorie da eliminare sarebbero in alcuni giri di olio e quantità di olive, per il resto volendo, potremmo assolvere anche questa sorta di antipasto. Altro discorso L’insalata russa spesso presente sul tavolo delle feste da sola o in compagnia di crostini fatta in casa o acquistata confezionata. Gli ingredienti per 300 gr. sarebbero due tuorli a temperatura, il succo di mezzo limone, poco sale, molta voglia e tanta pazienza nell'aggiungere a filo l’olio di semi, almeno 250 ml, finché si addensi il tutto. Nel frattempo ognuna da parte si scalderanno le verdurine da aggiungere, carote, piselli, patate circa 200 gr ognuna, si aggiungeranno sottaceti, un cucchiaio di aceto bianco, sale, pepe, senape e circa 315 calorie per 100 gr da alleggerire sostituendo la nonna che vuole farla in casa a tutti i costi, o convincerla che comprare maionese light (e aggiungere eventualmente le verdurine) sarebbe anche più veloce. Se invece è una di quelle ostinate tradizionaliste come alcune di conoscenza personale, non desisterà a mettere in tavola il piatto ben augurante delle feste, che non è solo la lenticchia, ma il fatidico “serpente” che a centro tavola scaccia la malasorte.

 

Il capitone celebrato dalla fatidica commedia “Natale in casa Cupiello” di Eduardo De Filippo, che fuggiva dalla pentola diventando incubo di Don Luca, piatto di tradizione immancabile su molte tavole, è uno dei pesci più calorici tra tutti, circa 266 calorie per 100 gr. da tagliare assaggiando solo qualche pezzetto. La sua preparazione non è troppo complicata, più complicato è stato per anni convincere la nonna a tenerselo in casa insieme ai pesciolini rossi. Se avete superato la prova dello sguardo di quella creatura inerme, non avrete difficoltà a tagliare infarinare e sfrigolare e per alleviare le calorie friggere con olio di arachidi, più delicato e resistente alle temperature. Agnolotti, ravioli e ravioloni a parte, capponi e tacchini ripieni a dribblare, se siete arrivati al dolce con ancora uno spazio libero e siete tra quelli che, “tutto o niente” il dibattito pandoro - panettone superato, in caso di vincita del secondo, potreste secondo tradizione, aggiungere una crema al mascarpone tanto per stare leggeri. ‘I Pan de Toni, nato si dice dall'errore del cuoco ufficiale che durante una cena di Natale di Ludovico il Moro fece bruciare il dolce, che fu quindi preparato da uno sguattero (appunto quel Toni del nomignolo) se da solo non bastasse a regalare ardore festivo, potrete: montare 4 tuorli con 150 gr, di zucchero, 50 gr di farina, aggiungere mezzo litro di latte bollito con una punta di vanillina, lasciar addensare e poi aggiungere 250 gr di mascarpone. Servite il panettone e la sua crema da parte e considerate che una porzione (umana di circa 100 gr) dovrebbe apportare circa 333 calorie.

 

Valutate l’idea di alleggerire? Impossibile, dovreste tagliare il panettone e non a fette, ma dalla lista, insieme a tutto il resto di bontà natalizie e festose, trascinandovi affamati fino alla befana, togliendovi il gusto di struffoli, cassatine, e tutta la serie di piccoli piaceri, parentesi frizzanti che torneranno solo tra un anno, quindi meglio tenersi prima e dopo e concedersi un po’ di relax vivace, senza esagerare, ma anche senza contare troppo le calorie (e i giorni che mancano alla prova costume) c’è tutto il tempo per smaltire, almeno crediamoci…








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