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Food - GastronomiaElisabetta De Carli

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26 Luglio 2010
"Dimmi ciò che mangi e ti dirò chi sei"
di Elisabetta De Carli


"Dimmi ciò che mangi e ti dirò chi sei""Dimmi ciò che mangi e ti dirò chi sei" è una frase che è stata adattata un po’ a tutto ed è ricordata come una citazione del gastronomo e politico francese Jean Anthelme Brillat-Savarin. A molti, soprattutto a coloro che amano passare il proprio tempo tra i fornelli, questo nome ricorderà sicuramente qualcosa. Per esempio lo stampo "a ciambella", quello comunemente utilizzato per la preparazione di ciambelle, torte o altre leccornie culinarie. Il suo nome specifico è stampo Savarin e deriva proprio da un antico sciroppo francese in cui veniva inzuppato un dolce che aveva, per l’appunto, una forma circolare con un foro centrale. Inventore ne fu Jean Anthelme che, a cavallo tra 1700 e 1800, si divise tra le sue innumerevoli passioni, tra cui quella per la gastronomia, e i suoi impegni politici, particolarmente rilevanti nella Francia rivoluzionaria di allora.

Nel 1825, due mesi prima della morte, pubblicò anche un libro intitolato "Physiologie du goût" ("Fisiologia del gusto") che, più che di ricette, si componeva di riflessioni sulla civiltà e i piaceri della buona tavola, trattando la materia alla stregua di una scienza.

"Il gusto, così come la natura ce l’ha concesso, è ancora quello tra i nostri sensi che, tutto ben considerato, ci procura il maggior numero di godimenti", scriveva. Sicuramente, non si può far altro che trovarsi d’accordo.







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