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10 Luglio 2012 Conosci ciò che mangi? di Elisabetta De Carli
Secondo un’indagine svolta dalla rivista "Viaggi Gusto Magazine", la maggior parte degli italiani non conosce le prelibatezze tipiche del nostro Paese. Vero è che sono tante, molte delle quali estremamente legate ai territori in cui hanno avuto origine e perciò con un nome proprio, che a volte – a similarità di prodotto – cambia completamente solo da una città all’altra. Tuttavia lo studio, condotto per mezzo di interviste su Internet a oltre 1.100 utenti di sesso femminile, non ha rivelato risultati particolarmente positivi, nonostante il 70% delle intervistate abbia dichiarato di prestare particolare attenzione all’origine nostrana dei prodotti che acquista, e circa 5 su 10 dichiarino un’ottima conoscenza nel campo. Un esempio tra tutti il fatto che almeno metà degli intervistati non riconosce in chiacchiere e bugie il nome di un tipico dolce carnevalesco, attribuendo a questi termini esclusivamente il loro senso più quotidiano. Risultati poco felici anche per lo sfincione, l’erbazzone, l’arancello, il culatello e tante altre specialità tipiche e invidiataci da tutto il mondo. Certo è difficile rimanere sorpresi per un tale risultato, soprattutto considerando la scarsa diffusione su tutto il territorio di questi prodotti che, lungi dall’essere commercializzati in grandi punti vendita, si ritrovano forse solo nei negozi specializzati in prodotti tipici la cui utenza è principalmente quella dei turisti. Il che significa che vi sono solo due canali perché si possano conoscere e quindi apprezzare tali e tante prelibatezze: decidendo di concedersi una piccola spesuccia in più in qualcuno di questi negozi o, ancor più piacevolmente, viaggiando negli specifici luoghi di produzione, alla ricerca del gusto perfetto e della varietà gastronomica della nostra penisola.
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