Rss di IlGiornaleWebScrivi a IlGiornaleWebFai di IlGiornaleWeb la tua home page
Domenica 14 settembre 2025    redazione   newsletter   login
CERCA   In IlGiornaleWeb    In Google
IlGiornaleWeb

Hi-TechEF

CONDIVIDImyspacegooglediggtwitterdelicious invia ad un amicoversione per la stampa

21 Giugno 2010
Cara bionda, quanto è difficile dirti addio.
di EF


Cara bionda, quanto è difficile dirti addio.Aumenta le capacità cognitive e la concentrazione, è eccitante e provoca dipendenza anche se la maggioranza dei fumatori definisce il proprio vizio come un piacere da cui si potrebbe fare a meno in qualunque momento, ma a cui non si vuole rinunciare. Beata illusione!

Assunta attraverso il fumo di sigaretta, la nicotina ha, infatti, un’elevata capacità di indurre dipendenza. La dipendenza da nicotina è una delle epidemie mondiali ed è la causa del più grande numero di morti evitabili oltre ad essere il peggior nemico della pelle e causa dell'invecchiamento precoce.

Queste, insieme ad un'infinità di altre motivazioni dovrebbero indurre qualsiasi fumatore a rinunciare al tabacco.
Eppure, nonostante le leggi, i divieti, le multe e le campagne d’informazione sui danni alla salute, i fumatori aumentano perché smettere di fumare è una vera sofferenza.
E lo è soprattutto per quelle persone che da anni sono assoggettate alla dipendenza fisica e psichica dalla sigaretta, per le quali questa è diventata una sorta di partner affettivo inseparabile.

Chi ha tentato almeno una volta lo sa: smettere è davvero difficile perché la forza di questa sostanza è quella di arrivare velocemente al cervello colpendo dei punti specifici che favoriscono il rilascio di sostante associate a sensazioni di piacere e gratificazione, mettendo poi in moto una catena di eventi fisiologici che porta ad uno stato di euforia: aumenta la frequenza del battito cardiaco, la salivazione, l’azione dei succhi gastrici.
 

Le cosiddette terapie antagoniste quali cerotti, gomme da masticare, inalatori, sigarette elettroniche, omeopatia, agopuntura o ipnosi non hanno sortito gli effetti sperati.
La scienza punta sul cervello, alla ricerca  di quell’interruttore che da solo basterebbe a spegnere il desiderio e quindi la dipendenza. 
Accendiamo la speranza di dire addio alla bionda. 







  Altre in "Hi-Tech"